• Il sindaco Tripodi convince il falegname a sospendere la sua protesta. La ricostruzione dei fatti compiuta dalla polizia
    02/10/2012 | Salvatore Tigani | Edicola di Pinuccio

    POLISTENA – Si è conclusa senza conseguenze la protesta spettacolare di Polistena. Al termine, al commissariato locale, la polizia ha incontrato i giornalisti. Ecco una sintesi dei punti illustrati.

     

    A seguito delle rassicurazioni della polizia e del sindaco di Polistena il falegname che da ieri mattina occupava la gru nel cantiere del nascente Istituto Alberghiero “Renda” è tornato a terra. Le forze dell’ordine e il primo cittadino polistenese avrebbero promesso all’operaio di seguire personalmente la sua situazione, mettendolo in contatto con l’ispettorato del lavoro e sostenendolo in caso di una eventuale denuncia nei confronti del datore di lavoro, per il quale il trentottenne avrebbe lavorato con un contratto part-time per tre anni, pur svolgendo attività lavorative full-time.

     

    Dopo svariati contratti di questo tipo, intervallati da periodi di lavoro nero, il datore di lavoro avrebbe promesso un contratto a tempo indeterminato al falegname, contratto mai realizzato. Inoltre, lunedì, recatosi presso il posto di lavoro per riscuotere dei soldi che gli spettavano – almeno secondo le sue dichiarazioni – e vedendoseli negare, avrebbe deciso di protestare in maniera significativa. Secondo la polizia l’uomo avrebbe avuto il tempo di preparare lo striscione, fare scorta di panini, birra e sigarette, e salire sulla gru. Le dichiarazioni del falegname sarebbero per gli inquirenti verosimili: sappiamo che molte aziende in Calabria usano queste modalità.

     

    Le intenzioni dell’uomo sono ben chiare sin dall’inizio alle forze dell’ordine: “Si è portato il necessario per rimanere due giorni e una notte sulla gru ed è sceso, volontariamente, soltanto stamattina alle stesse condizioni che gli erano state proposte già nelle prime ore della protesta”. L’uomo è stato comunque denunciato a piede libero per inosservanza degli avvertimenti delle autorità di polizia, invasione arbitraria di terreno pubblico, procurato allarme. Considerato, inoltre, che questo è il secondo caso in pochi mesi di protesta e tentato suicidio sulla stessa gru nello stesso cantiere, e che la gru è inutile perché non più funzionante, le autorità hanno imposto lo smontaggio e rimozione immediata della stessa entro la giornata a spese della Regione, la quale ha acquisito il mezzo dopo il fallimento della ditta che la possedeva. Per lo smontaggio si erano altresì offerti i vigili del fuoco, presenti in presidio stabile insieme ai vigili urbani e alla polizia per tutto il tempo della manifestazione.