IL DATO è di quelli che, senza dubbio, fanno riflettere e potrebbe aprire un vero e proprio dibattito: quanto emerge dall’annuale studio NoiItalia 2015 dell’Istat per quanto riguarda la Calabria, sottol’aspetto della criminalità, appare quasi come un vera e propria contraddizione. Secondo quanto riportato dall’Istat la Calabria si pone largamente al vertice delle triste classifica (dati riferiti al 2013) degli omicidi volontari commessi (ed anche dei tentati omicidi) con un rapporto rispetto alla popolazione pari a 2,437 omicidi ogni 100.000 abitanti, per capirci la seconda in questa speciale classifica è la Campania con un rapporto di 1.32 seguita da Sicilia, Puglia e Sardegna, con valori compresi tra 1,32 e 1,09 omicidi consumati per 100 mila residenti. Il valore più basso, dopo la Valle d’Aosta in cui non ci sono stati omicidi volontari, si registra invece in Veneto (0,24) verso la parte bassa della classifica si trova anche la Lombardia con un rapporto di 0,61. Per aver un termine di paragone il dato medio italiano è 0,83 omicidi volontari consumati per 100 mila abitanti. I livelli meno elevati si registrano nel Nord-est (0,45 omicidi per 100 mila abitanti), seguito dal Nord-ovest e dal Centro (0,59 e 0,77 rispettivamente). L’unica ripartizione sopra la media nazionale risulta il Mezzogiorno (1,27) con la Calabria, per l’appunto, che si fa notare con una incidenza pari a 4 volte la media nazionale.
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