CINQUEFRONDI – Il fenomeno degli incendi boschivi che, purtroppo, sta caratterizzando anche la provincia reggina, ha superato ogni tollerante limite di guardia. La stragrande maggioranza di essi rimane di natura dolosa, eppure la preoccupazione generale soprattutto di chi è preposto alla loro salvaguardia, sembra essere solamente quella della conta dei danni. Come Presidente dell’Associazione italiana comuni dei parchi, ho lanciato spesso, anche nel recente passato, un grido d’allarme per fermare questa catastrofe. Siamo pinamente consapevoli che gli incendi trovano terreno fertile nell’abbandono e nella “desertificazione” dei centri montani. In nome e per conto di un assurdo risparmio ragioneristico, si privano le popolazioni di diritti e servizi fondamentali, come guardie mediche, uffici postali e scuole costringendo, in tal modo, interi nuclei abitativi ad abbandonare le montagne e trasferirsi a valle.
Per risparmiare il costo di una maestra o di una postazione di guardia medica si pagano poi somme enormi per frane, smottamenti ed incendi, frutto di un pericoloso abbandono dell’uomo dalla montagna. Assurda ed irresponsabile appare, ancora, la non volontà di seguire il metodo che per oltre cinque anni è stato praticato da Parco Nazionale D’Aspromonte, grazie al quale è stato ridotto di circa il 90% il numero degli incendi, praticando i contratti di responsabilità. In pratica parti di territorio del parco venivano affidate a cooperative ed associazioni di volontariato le quali, attraverso il controllo ed il presidio della zona, hanno svolto una funzioine concreta di deterrenza, di controllo, di avvistamento e di primo intervento. Oggi, invece,si continua a privilegiare l’intervento dall’alto con i costosissimi canadair che rovinano l’abitat naturale dei terreni, contro le modeste spese necessarie per le associazioni ed i volontari. Sarebbe urgente, ed indispensabile, che la giunta Regionale predisponesse, almeno per il prossimo anno, un piano organico contro gli incendi che faccia, finalmente, leva sul “modello Aspromonte”.