ROSARNO – La risposta del sindaco Elisabetta Tripodi alle accuse mossele tramite un manifesto a firma “Lista Scopelliti Presidente”, nel quale venivano elencati, in 8 punti, i motivi per cui la donna avrebbe «truffato la cittadinanza con promesse fatte in campagna elettorale e non mantenute», non si è fatta attendere ed oltre ad una conferenza stampa (alla quale erano presenti tutti i consiglieri comunali di maggioranza ad eccezione degli uddiccini che si trovano al Convegno Nazionale di Chianciano), tenutasi nella mattinata di oggi presso il Palazzo comunale, l’amministratrice ha pensato bene di sporgere «querela per diffamazione presso la tenenza dei Carabinieri di Rosarno». «La conferenza stampa – ha immediatamente spiegato la donna – è una risposta al disgustoso manifesto affisso ieri sui muri della città e contenente un attacco personale alla mia persona, che non ha nulla di politico ma solo calunnie e menzogne che smonterò senza molti problemi documenti alla mano». I rappresentanti della “Scopelliti Presidente” in consiglio comunale (Domenico Rizzo, Tiberio Sorrenti e Paolo Carrozza), secondo la Tripodi, «oltre ad aver perso una buona occasione per tacere, visto che il simbolo partitico a cui fanno capo è lo stesso dei disastri combinati nell’ormai famoso “modello Reggio”», avrebbero quantomeno «dovuto avere il buon gusto di apporre la proprie firme sotto al documento stilato, e proprio in virtù di ciò si capisce che queste manovre di killeraggio politico, non vengono portate avanti in maniera autonoma ma sono pilotate ad arte anche perché – puntualizza il primo cittadino – i 3 non hanno mai brillato per partecipazione politica all’interno dei circa 16 consigli comunali indetti nel corso di questi 20 mesi di mandato amministrativo». I membri di maggioranza si sarebbero quindi aspettati una sana contrapposizione politica in seno al consiglio comunale, «luogo deputato per eccellenza alla polemica anche aspra ma sempre rispettosa delle persone» anzichè un «simile attacco personale che ha portato ad una querela per diffamazione presso la tenenza dei Carabinieri di Rosarno «nei confronti degli autori di questo manifesto (che siano stati i consiglieri comunali o chiunque altro abbia utilizzato il simbolo e naturalmente se la diffamazione e la calunnia saranno provate verrà chiesto un risarcimento per danni morali e d’immagine che saranno devoluti in beneficienza». L’amministratrice medmea ha poi risposto punto su punto alle accuse riportate nel manifesto:
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Il sindaco di Rosarno Tripodi risponde ad un manifesto del gruppo Scopelliti Presidente10/09/2012 | Francesco Comandè | Elisabettatripodi.blogspot.comPer quanto attiene al 1° punto «voglio subito chiarire che io non ho mai detto di essere superpartes, ma semplicemente di non avere tessera politica nel momento in cui mi sono candidata, successivamente ho aderito al PD e sono stata nominata membro del direttivo provinciale e ciò per me è stato un onore. Sulla mia futura candidatura al Parlamento non ho nulla da dire, probabilmente loro hanno notizie che a me non sono ancora pervenute»; Anche la seconda accusa è «facilmente ed ampiamente smontabile, in quanto risulta essere vero che il Corpo dei Vigili Urbani ha carenza di personale, tant’è che abbiamo assunto 3 vigili a tempo determinato per 12 mesi, ma è anche vero che la vigilessa alla quale si riferiscono è stata trasferita in Comune, in seguito al pensionamento della dott.ssa Scala, dal 1° gennaio 2012 per sopperire ad una deficienza dell’organico dell’ufficio di segreteria». Il trasferimento è temporaneo (1 anno) «e non costa nulla alle tasse del Comune ed anzi ha fatto risparmiare circa 150 euro al mese visto che la ragazza, ha dovuto rinunciare all’indennità di vigilanza, quindi non vi sono stati sprechi nè aumenti dello staff personale del sindaco». Il 3° punto ha permesso al sindaco di far luce sui costi del suo staff, «questo infatti non viene a costare 35mila euro l’anno ed è importante sottolineare che lo stesso è composto da una sola unità, una segretaria che è costata nell’anno duemilaundici, 15,369.00 euro al lordo mentre per il duemiladodici, 21,404.11 euro». Mentre, delibere del 2003/04 alla mano è stato chiarito che in quegli anni «quando ad amministrare vi era l’Avv. Saccomanno, sono stati assunti ben 4 componenti di staff, che per soli 2 giorni alla settimana percepivano 1,200.oo euro al mese. 4 unità contro la mia collaboratrice che costa 20,000.00 euro all’anno e lavora 36 ore a settimana».Dopo aver spiegato di «non aver mai lavorato ad Anoia, e che neppure l’attuale segretario comunale di Rosarno ha mai prestato servizio in quel comune». Il sindaco ha toccato uno dei punti più importanti del manifesto, quello che riguardava la promessa fatta in campagna elettorale, quando la donna promise di volersi dimezzare lo stipendio, devolvendo il ricavato per l’acquisto di un’ambulanza. «Da quando sono diventata sindaco – ha spiegato – percepisco 411.00 euro contro 3,038.00 euro al lordo (2,780.00 con la riduzione del 2012) che avrei dovuto percepire». Ha quindi lasciato il 50% della indennità per i servizi sociali in favore dei cittadini svantaggiati. «Siccome mi onoro di lavorare e di non vivere di politica – ha chiosato – ho rinunciato al 50% e nel bilancio del 2012 c’è un apposito capitolo per i servizi sociali alimentato con la mia indennità e quella dell’assessore Scriva, (che si è anche lui autoridotto) ed inoltre per tutto il 2011 tutta la giunta comunale si è ridotta lo stipendio oltre a rinunciare alle macchine di rappresentanza ed a qualsiasi benefit e a qualsiasi indennità di missione, tanto che gli assessori mettono la benzina di tasca loro, nessun membro della giunta si è fatto mai rimborsare soldi dal comune». Si è inoltre appreso che l’ambulanza non è stata acquistata «perché con questi soldi lo scorso anno sono stato ricoperti circa 200mila euro di debito fuori bilancio lasciati in eredità dalle precedenti amministrazioni e che sono stati immediatamente regolarizzati». Parlando di legalità, sono stati ricordati gli interventi attuati (dopo che l’amministrazione si è costituita parte civile in ben 3 processi penali contro altrettanti lavoratori) nei confronti di alcuni dipendenti comunali e abbiamo proceduto al trasferimento di questi dipendenti dal luogo in cui prestavano servizio, luoghi in cui in passato sono state commesse numerose nefandezze a causa delle quali noi oggi paghiamo le conseguenze, ereditando delle situazioni non certo facili che ci proiettano ancora una volta oggi nelle pagine del “Corriere della Calabria»«il punto di bassezza più alto si è toccato con il riferimento all’ing. De Maria», (cognata della Tripodi) per il “Caso Acqua”. «Mettere la sua persona in questo manifesto per colpire me connota l’altezza delle persone che lo hanno fatto. Inoltre se qualcuno sa di chi siano eventuali responsabilità si faccia avanti e denunci alle autorità competenti o riferisca a me che andrò io a farlo, visto che non ho mai coperto nessuno in vita mia» Il 7° punto ha permesso alla Tripodi di ricordare tutti gli i contributi concessi alle associazioni presenti a Rosarno, senza privilegi dovuti ad orientamenti politici vicini a quelli della maggioranza. «Abbiamo dato contributi a tutte le attività che potessero migliorare il nostro territorio e d in questo contesto rientrano associazioni sportive che gestiscono i beni comunali in comodato gratuito, noi ci accolliamo le spese perché siamo convinti che lo sport faccia bene alla nostra comunità, certo non abbiamo dato contributi per un evidente conflitto d’interessi, visto che la società in questione è presieduta da un consigliere comunale (proprio della lista Scopelliti Presidente) il quale è stato anche invitato un passo indietro in modo che questa situazione venisse sbloccata. Oggi non ci sono le condizioni economiche, anche se siamo per lo sport sappiamo bene che le scuole che vengono condotte all’interno degli immobili comunali hanno un costo e nell’augurarci che l’associazione cestistica vada avanti e non possiamo accettare attaccati da chi utilizza i beni comunali come beni di tutti e si dimentica di queste cose».L’ultimo punto è stato quello relativo al Campo d’accoglienza di “Testa dell’Acqua: «la Tripodi si domanda come possa essere possibile lanciare certe accuse se lo stesso Scopelliti è venuto a Rosarno il 12 settembre scorso cogliendo l’occasione per richiamare gli aderenti a questo partito a rendersi conto che il problema dell’immigrazione è un problema di tutti, senza colore politico e senza divisioni. Infine è stato spiegato che «in assenza di contributi regionali e provinciali è stato necessario dover chiedere un contributo ai ragazzi africani – proposta scaturita da loro stessi affinchè il campo non fosse chiuso – e questo – per rispondere alle critiche ricevute sui giornali nei giorni scorsi – non fa venir meno il principio d’accoglienza». Dopo aver reso noti i risultati venuti fuori dall’ultimo vertice in Prefettura: «la Provincia di RC si è dichiarata infatti disponibile a dare un finanziamento di 10mila euro che verrà erogato per le spese di gestione del Campo» . Nei prossimi giorni sarà indetta una conferenza stampa con il gestore del campo container (Michelangelo Rosarno), il quale «elencherà le associazioni di Rosarno che si sono presentate al “Campo Migranti” in questi 2 anni, e farà sapere chi fa vera carità e chi carità pelosa. È giunta l’ora di far sapere a tutti come stanno i fatti, siamo stanchi degli annunci roboanti fini a se stessi. È giusto che la cittadinanza sappia che nei momenti d’emergenza relativi alla questione migranti ho avuto pochissime persone vicine, molto impegno c’è stato da parte delle Istituzioni esterne e della mia maggioranza, non ho avuto la collaborazione di tutti ma ho invece avuto contro una campagna di odio fomentata con delle falsità distribuite ad arte».