• La Cgil regionale condanna quanto pubblicato su un gruppo di Facebook contro la camera del lavoro gioiese. Genco: “non ci faremo intimidire”
    19/12/2011 | Sergio Genco, Segr. Gen Cgil Calabria | Comunicato

    CATANZARO – Quanto pubblicato sul social network Facebook, nel gruppo “Salviamo il Porto di Gioia Tauro”, riguardante la vertenza del porto  a firma di due rappresentanti del sindacalismo autonomo ( Sul ): Rocco Talianu e Domenico Macrì è un atto indegno nei confronti della Camera del Lavoro Gioiese e della CGIL tutta.  Rappresenta una vera e propria intimidazione di stampo ndranghetista e terrorista che, attraverso l’utilizzazione di immagini inquietanti – un caricatore di proiettili e il corpo del sindacalista CGIL Guido Rossa, trucidato dalle brigate rosse – seguite da parole farneticanti, lanciano una minaccia a tutti coloro che dell’azione sindacale hanno fatto una scelta di vita per la difesa della condizione dei lavoratori e delle lavoratrici. Tale atto vigliacco non può passare sotto silenzio e la CGIL, come ha sempre fatto, in tutte le forme e sedi opportune difenderà la libertà e la democrazia nei posti di lavoro, così come hanno insegnato tutti coloro che hanno immolato la propria vita, come Guido Rossa, per la causa dei lavoratori. La CGIL tutta non si lascerà intimidire da nessuno e continuerà con rinnovata forza, con il coinvolgimento delle forze sociali, politiche, istituzionali e dei lavoratori, ad esprimere le proprie posizioni a garanzia degli interessi generali  di sviluppo del porto di Gioia Tauro e di rappresentanza e tutela dei lavoratori. Chiediamo alla Magistratura competente di non sottovalutare quanto è accaduto e richiamiamo lo stesso Sul ad intervenire per allontanare quanti, con i loro gesti e le loro parole, offendono tutto il mondo del sindacalismo democratico e libero.