• La chiusura del carcere Daga di Laureana. De Fazio (Uil): “Il carcere verrà presto abbandonato, altro che chiusura temporanea”
    04/10/2012 | Gennarino De Fazio, Uil Pa Penitenziari | Comunicato

    LAMEZIA TERME – “Sorprende e sconcerta il comunicato diffuso dall’ufficio stampa del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria in merito alla chiusura, asseritamente temporanea, della Casa di Reclusione “Luigi Daga” di Laureana di Borrello. A prescindere dalla circostanza che l’Italia è un Paese in cui nulla è più definitivo di ciò che nasce come temporaneo, alle parole non corrispondono i fatti. Risulta, in realtà, che è in corso un vero e proprio smantellamento della struttura, con cessione ad altri penitenziari calabresi di beni e suppellettili che vanno dagli automezzi ai frigoriferi dei reparti detentivi, passando per i computer in uso agli uffici della struttura. Per di più, si ha notizia che è stata disposta la vigilanza dell’edificio, ad opera della polizia penitenziaria, sino alla metà di ottobre, dopodiché verrà di fatto abbandonato a se stesso”.

     

    A dichiararlo è Gennarino De Fazio, della Direzione Nazionale della Uil Pa Penitenziari, che aggiunge: “non si comprende, poi, quali fondi sarebbero necessari per la riapertura del carcere, atteso che la chiusura, secondo lo stesso Dap, è da imputarsi alla necessità di impiegare in carceri limitrofi i circa 20 agenti di polizia penitenziaria di Laureana. In realtà la Casa di Reclusione era in pieno esercizio, tanto che il blitz con cui è stata chiusa e che ha visto l’impiego di uomini del Gruppo Operativo Mobile appositamente arrivati da Roma è caduto inaspettato come un fulmine al ciel sereno. Dunque, o a Roma non sanno cosa sta avvenendo realmente in Calabria o mentono sapendo di mentire. Che logica ha, per di più – chiosa ancora il sindacalista – prevedere lo stanziamento di 21,5 milioni di euro per rendere utilizzabile un lotto del costruendo carcere di Arghillà (Reggio Calabria) per 150 posti detentivi da ottenere, verosimilmente, nel 2014 (organici di polizia penitenziaria permettendo) e chiudere una struttura, efficiente ed efficace, che può comunque garantire circa 100 posti?

     

    Il problema vero della Calabria, che si aggiunge a quelli connessi al sovrappopolamento detentivo ed all’insufficienza di organici e risorse che attanaglia tutto il Paese, è che da molto più di due anni non vi è una guida certa e costante e le sorti del Provveditorato regionale sono affidate ai vari dirigenti «part-time» che si avvicendano periodicamente nonostante i ripetuti, quanto nei fatti non veritieri, annunci di nomina imminente”. Tanto che, con sarcastica provocazione, De Fazio propone: “se la logica è quella di chiudere Laureana di Borrello perché mancano gli Agenti, allora si chiuda pure il Provveditorato perché manca il provveditore titolare!”