• La Cisl di Reggio Calabria: si a flessibilità in entrata per intercettare nuovi investimenti e rendere appetibile il territorio
    02/07/2012 | Domenico Serranò, segr. gen. Cisl RC | Comunicato

    REGGIO CALABRIA – L’avversa congiuntura economica internazionale non sembra aver esaurito ancora la sua forza. L’onda lunga della crisi continua ad abbattersi con inaudita violenza sulle vite di tantissimi uomini e donne, giovani e meno giovani. Lo “spaccato” quotidiano a diverse latitudini è intriso di frustrazioni e delusioni. A pagare un dazio particolarmente pesante troviamo molti dei nostri territori, peraltro già in “debito d’ossigeno” rispetto al resto del Paese e del Continente. Sbarcare il lunario a Reggio e dintorni è diventato estremamente problematico. Il nostro osservatorio registra in riva allo Stretto, tra le altre cose, una costante perdita di posti di lavoro, reiterate richieste di Cig, migliaia di famiglie che faticano ad arrivare persino a metà mese.

     

    Il “piatto piange” un po’ ovunque e coinvolge tanti “insospettabili”. A suffragare questo drammatico quadro ci sono i dati incontrovertibili divulgati di recente dalla Caritas reggina. Il tempo delle analisi, delle eventuali responsabilità che stanno alla base di questo autentico dramma , è abbondantemente scaduto. Serve un fronte, il più largo possibile, compatto e coeso dal quale scaturiscano iniziative ed azioni incisive. La proposta della Cisl reggina, scaturita da un esecutivo ad hoc convocato di recente, prende le mosse dalla “flessibilità in entrata”. Questa Organizzazione lancia con forza l’idea di individuare d’intesa con la parte datoriale strumenti di flessibilità in entrata per la creazione di nuovi posti di lavoro. Siamo disponibili a concordare in tutti i settori, dall’industria al commercio, dai servizi all’artigianato, passando per gli enti pubblici che impiegano numerosi lavoratori precari i cui diritti in tanti casi sono “affievoliti” – siamo disponibili dicevamo – a sottoscrivere accordi di grande respiro che favoriscano la creazione di posti di lavoro, coinvolgendo in tal senso la Commissione Tripartita Provinciale.