REGGIO CALABRIA – La Cisl a tutti i livelli fa quadrato attorno alle Omeca, polo d’eccellenza della Calabria e del Mezzogiorno d’Italia. Dopo l’audizione in II° Commissione (Bilancio, programmazione economica ed attività produttive) del Consiglio regionale e le recenti dichiarazioni dei vertici di Finmeccanica che non lasciano presagire nulla di buono, la Cisl provinciale ha coinvolto i livelli regionale e nazionale del sindacato. Nel corso dell’incontro, al quale hanno preso parte, tra gli altri, il segretario regionale Paolo Tremonti ed il segretario nazionale confederale Luigi Sbarra, è stato posto l’accento sulle gravi minacce che incombono sulle Omeca di Reggio Calabria e sulle sue impareggiabili maestranze. Gli esponenti regionali e nazionali del sindacato di Bonanni hanno assicurato dal canto loro la massima attenzione su una vicenda che ha per certi versi dell’incredibile, stante l’elevata professionalità del sito reggino, non mancando di sottolineare che la soluzione al problema Ansaldo Breda possa scaturire da un tavolo nazionale che veda tra i protagonisti anche gli esponenti del Consiglio e dell’esecutivo regionali. Nel dare atto del continuo impegno profuso dal presidente della Commissione Imbalzano e dell’univocità di intenti dei consiglieri di maggioranza e minoranza, sottolineiamo che la difesa del polo produttivo reggino appartiene a tutti, non ha “colore” politico. Riteniamo infine, affiancandoci alle richieste delle segreterie nazionali di segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm, non più differibile un coinvolgimento del governo, al quale chiediamo una volta per tutte chiarezza e trasparenza in ordine alle ventilate cessioni, nonché di fornire tempestive indicazioni sulla possibilità di utilizzare il Fondo strategico italiano della Cassa depositi e prestiti, ciò al fine di evitare la cessione del controllo azionario di settori strategici per il paese ad acquirenti stranieri.
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La Cisl fa quadrato attorno alle Omeca. “La difesa del polo produttivo appartiene a tutti, non ha colore politico”25/09/2013 | Domenico Serranò, Giuseppe Chiarolla, Fim Cisl | Comunicato