CINQUEFRONDI – Per sostenere e rafforzare l’azione politico amministrativa del sindaco Marco Cascarano e della sua compagine di governo s’è scomodato lo stato maggiore del Pdl. Le presenze, tra gli altri, del presidente della regione Giuseppe Scopelliti e del senatore Maurizio Gasparri ne sono state testimonianza. Dopo il saluto introduttivo del sindaco in veste di padrone di casa, è toccato a Titta Valensise aprire le danze. Lo storico esponente ex missino si è profuso in un elogio all’amministrazione comunale cinquefrondese, “modello esemplare di buona politica e corretta amministrazione della cosa pubblica che gli altri comuni dovrebbero imitare”. Quindi il presidente Scopelliti, che ha voluto rimarcare l’attenzione verso la comunità cinquefrondese evidenziando che il colloquio continuo col sindaco Cascarano ha fatto si che potessero essere recuperati alle casse comunali interventi di prossima elargizione per 1,5 milioni di €.
Ma il presidente, particolarmente ispirato, ha voluto nel suo stile bacchettare la sinistra calabrese partendo dal suo commissario D’Attorre, definito “uno mandato da Roma che non ha radicamento con la regione, senza interazione col territorio”, quasi a voler rimarcare la sudditanza romana a cui i simpatizzanti della sinistra piddina devono sottostare per delega. Quindi un accenno alle spaccature della sinistra stessa che avendo spuntate le armi politiche s’affida a quelle dei giornali e della magistratura per contrastare l’operato degli avversari. Poi ha annunciato un provvedimento a favore dell’occupazione di prossima emanazione, che suddiviso in 10 bandi per complessivi 161 mln/€ dovrebbero creare impiego a 15.000 unità e verso il quale la sinistra, che dovrebbe avere tanto a cuore il lavoro, sì è volutamente astenuta dal contribuire alla stesura.
Apertis verbis, Scopelliti si è domandato come mai tutte le amministrazioni di cui si è richiesto lo scioglimento siano di centro-destra, quasi a voler presupporre un disegno oscuro imbastito per abbattere chi ha goduto del consenso. Non sarà consolante, ma questo dubbio amletico il presidente non è il solo ad avercelo. Anzi diremmo, che è in buona compagnia. La stessa di quella dei circa 2 milioni di calabresi che, allo stesso modo pur da fronti diverse, sono attanagliati dallo stesso dilemma. Ma tornando al clima della festa, il governatore oltre a compiacersi della riuscita della stessa grazie al lavoro dei militanti, si è lasciato andare alla promessa di procurare ulteriori mezzi finanziari di cui dotare il prossimamente comune che, gestito da politici di destra “il cui unico scopo è la passione per un servizio reso al territorio”, lungi quindi dall’essere accostabile ad infimi affarismi personali.
Poi ha concluso con l’appello verso i simpatizzanti chiedendo loro di misurare questa classe politica sulla base della concretezza delle azioni compiute. Il senatore Gasparri, giovando dell’umore favorevole dell’iniziativa pro-Cascarano per la quale è stato convocato a patrocinare, non ha mancato di dare il suo contributo alla causa del primo cittadino e si è lanciato, in seconda battuta, in una filippica a base di considerazioni di ampio respiro sul passato remoto del dimissionario governo Berlusconi – su cui s’è sperticato in lodi (approvandone in toto l’operato, con particolare riferimento alla conduzione della politica estera) – nonché su quello prossimo venturo delle elezioni alle porte, non mancando di puntualizzare sulle difficoltà di governare una regione come la Calabria. In particolare, apprezzando il lavoro di Scopelliti – definito “una risorsa per il territorio e per l’intero panorama politico” – ha tuonato contro la degenerazione della stessa politica (con un velato riferimento alle ultime vicende casalinghe di nome Fiorito) che offende la gente. Poi rivolgendo uno strale – anch’esso velato – all’ex compagno di partito Gianfranco Fini pubblicamente confermato reo di alto tradimento, si è rivolto all’uditorio come già in piena campagna elettorale, toccando temi quali quello dei diritti delle coppie gay, considerato un non problema, inoltre ha discettato sul discusso quanto inevitabile appoggio al governo Monti.
Poi s’è infilato un’invettiva polemica contro Grillo ed il suo movimento, bollato come il partito degli insulti pervaso da una forte carenza di democrazia interna. Quindi ha vaticinato sulle scelte degli uomini in politica per la quale, ha riferito, bisogna saper selezionare le persone. Dunque, se talvolta le risposte rimangono avvolte nel mistero apparendo indecifrabili od enigmatiche, qualche volta, fatalmente, sono più lapalissiane di quanto non si voglia immaginare – aggiungiamo noi. E se ciascuno volesse guardar più attentamente in casa propria, senza pensare solo ad additare astrattamente l’universo mondo, ecco che tutto potrebbe apparir più chiaro. Poiché, in maniera bipartisan, un comune marciume certo figlio della malapolitica qualche indizio, più delle molliche di Pollicino, dovrebbe pur averlo lasciato, anche inviso ai più ostinati. Già concedendosi gratuitamente allo scandalo, quotidianamente si offrono alla gente giudizi a buon mercato, che ci metton davvero poco a trasformarsi in fatti notori all’opinione pubblica, ed a produrre incautamente il fertilizzante di quel terreno su cui prospera, purtroppo, il germe dell’antipolitica che sfocia nel conato della repulsione e non già semplicisticamente – come dichiarato dal presidente – in processi ante litteram sui giornali prima che nelle aule giudiziarie. Per quel che occorrer possa, a stretto giro, ci permettiamo di notificare che ad oggi in letteratura non risulta compito degli organi di informazione celebrare processi o rigurgitar sentenze. L’unico compito fedele ed istituzionale, piaccia o non piaccia, è quello di informare. E ciò dovrebbe esser clausola di garanzia per tutti.
1 commento
alias
24 settembre 2012 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
POVERA TERRA MIA…Riporto testualmente dall’articolo “Poi ha annunciato un provvedimento a favore dell’occupazione di prossima emanazione, che suddiviso in 10 bandi per complessivi 161 mln/€ dovrebbero creare impiego a 15.000 unità “In qualunque paese d’Europa se chiedete ad un politico di creare lavoro vi risponde che non è compito suo. Il nostro, in un periodo di crisi come questa, si lancia in una promessa del genere in una Regione come la Calabria con la gente che per un lavoro farebbe qualsiasi cosa senza spiegare nulla di concreto tanto alla fine chi potrà contare se si sono creari veramente posti di lavoro? Dovunque una presa in giro “POLITICHESE” del genere sarebbe stata sommersa dai fischi. A Cinquefrondi da applausi…CI SARA’ UN MOTIVO SE LA CALABRIA E’ LA REGIONE PIU’ SOTTOSVILUPPATA D’ITALIA ED OGNUNO PUO’ PRENDERCI IN GIRO…MA QUANDO CI SVEGLIAMO?