CINQUEFRONDI – Per chi i nostri Caduti hanno dato questo grande sacrifico? Per chi hanno dato la loro vita? Sono andati a difendere i confini dell’Italia. Questa parte d’Italia (Trentino, Veneto) che oggi Bossi definisce “Padania “. E’ lodevole quello che la nuova amministrazione sta facendo. Ma le precedenti amministrazioni dal 1980 non hanno preso neanche in considerazione, il valore della memoria storica dei nostri caduti. Che deve essere da esempio per le nuove generazioni. Alcuni nostri caduti avevano 20 anni. Sono stati strappati alle proprie famiglie, senza un addestramento e mandati al fronte per morire. Ogni città d’Italia ha il suo monumento ai caduti. Ognuno di noi si deve sentire Cinquefrondese ed italiano perché abbiamo dato il cuore e l’anima della nostra migliore gioventù per l’ Italia. Io penso che oggi sia importante ricostruire come era il vecchio monumento ai caduti con le parti che forse ancora si possono recuperare. Con l’aquila in procinto di spiccare il volo. Un volo di Libertà, di Pae, di Fratellanza e di Gioventù. Con la buona volontà di tutti. Le ultime informazioni che ho, è che i resti del momumento erano nel vecchio comando dei vigili urbani, quando il comune ha dato la sede all’Associazione di volontariato. Da qua sono stati trasferiti nel vecchio mercato, dove poi e stato dato l’incarico alla ditta di fare il liceo Musicale. Bisogna vedere quale tecnico ha seguito la cosa per vedere se si ricorda dove sono stati messi i marmi del monumento. Possibile ipotesi è che non siano stati trasferiti nel deposito comunale vicino il calvario. Speriamo.
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La Memoria negata. “Fino a pochi anni fa i resti del Monumento giacevano abbandonati nel cortile dell’attuale Liceo Musicale”07/11/2011 | Renato Macedonio | Edicola di Pinuccio
1 commento
Rosanna Giovinazzo
7 novembre 2011 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Speriamo che qualcosa si possa recuperare, per avere almeno un simbolo di ciò che è stato il Monumento ai Caduti e per far rivivere la memoria, per troppo tempo ed inspiegabilmente, negata.