TAURIANOVA – È una maledizione che si ripete quello dell’ennesimo insediamento della Commissione di accesso prefettizia che si abbatte su Taurianova come un’ombra oscura. Una condizione che rischia di far perdere il concetto politico di responsabilità, perché essa è una “iattura” per la città. Arrivata proprio nella vigilia della festa patronale ed anticipata da voci come “veline” circolanti in città. Ed arriva dopo che due atti asserivano o facevano intendere che era tutto a posto, una lettera del prefetto di Reggio Calabria datata 19 luglio u.s. ed una risposta del sottosegretario all’interno Saverio Ruperto all’interrogazione posta dall’on. Francesco Pionati, datata 16 luglio u.s.
Il primo asseriva che “(…) non si rilevano allo stato margini di intervento posto che non sussistono cause ostative all’espletamento del mandato elettivo, previste dal d.lgs. 267/2000”, oltre alle non condizioni di “incandidabilità” note, mentre il sottosegretario scriveva che “Al riguardo, non risultano pervenute al Ministero dell’interno segnalazioni di particolari criticità da parte della prefettura di Reggio Calabria”. L’ultima commissione di accesso a Taurianova si era insediata nel 2009 quando Domenico Romeo insieme al suo consiglio erano stati sciolti per infiltrazione mafiosa, da lì fino al 1 giugno del 2011 e per quasi due anni a Taurianova hanno amministrato dei commissari prefettizi. Quindi, considerato che già la commissione di accesso aveva redatto una relazione che poi ha culminato nello scioglimento e considerato che c’è stata, come abbiamo detto un’amministrazione straordinaria prefettizia, resta scoperto il periodo che va dal 1 giugno 2011 fino ai giorni nostri, praticamente poco più di un anno. Cosa sarà successo in questi 15 mesi? E non ci ritroviamo come negli anni novanta, così come asserisce l’on. Napoli che arriva finanche a dire “Da troppi mesi Taurianova sta vivendo il clima analogo a quello del ’91, sfociato nel primo scioglimento per infiltrazione mafiosa del civico consesso”.
Quelli erano altri tempi on. Napoli, il risultato di quegli anni è stato di decine di morti ammazzati! Certo, occorre anche dire che, non sempre una commissione di accesso significhi scioglimento per mafia, ma è pur vero che in questo anno cose ne sono accadute, sia ai danni del primo cittadino e della sua famiglia che ad altri consiglieri, come l’attentato esplosivo che gli ha ucciso un cavallo e i, due attentati nel kiweto di proprietà della famiglia Romeo. Ma si sa, «La sventura costringe l’uomo a far la conoscenza di ben strani compagni di letto», la sventura sì, quella che già questo paese ha subito per ben due volte, ed è una sventura che fa male, ma ha molti “compagni di letto”. Esiste già una relazione della commissione di accesso di tre anni fa, e c’era scritto di tutto, anzi c’erano segnati tutti (tranne qualche meteora), e le accuse erano anche molto pesanti che per via di una legge entrata in vigore dopo, ha consentito la (ri)candidatura di tanti esponenti politici (attuale sindaco compreso), e che erano parte integrante di quella relazione di scioglimento. La relazione di una commissione di accesso non riporterà mai quello che politicamente ha nuociuto ad una città che soffre ancora. Ma sarà scritto negli annali della memoria collettiva di questo paese, e spero che i suoi cittadini si svegliano finalmente e iniziano a ribellarsi a questa condizione che li tormenta da parecchi anni.