• La parata del 2 Giugno e le dichiarazioni lontane dalla verità. Rinnovarla insieme alle istituzioni repubblicane
    02/06/2012 | Rosanna Giovinazzo | Edicola di Pinuccio

    VARIE, MA QUASI TUTTE accomunate da un elemento di fondo, che è la lontananza dalla verità, le dichiarazioni di autorità ed esponenti politici sui festeggiamenti per il 2 giugno. Da “Soldi buttati nel cesso” dell’ex ministro degli Interni, Roberto Maroni,  a “Perplesso, ma ci sono” di Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, a “C’è da mettersi le mani nei capelli: c’è chi pensa di guadagnare popolarità non venendo qui. Questa è veramente una cosa ridicola” di Pierferdinando Casini,  alle solite dichiarazioni massimaliste di Antonio Di Pietro il quale si chiede se “chi ha deciso di confermare la parata di oggi, si renda conto di quale contradditorio messaggio simbolico invia ai cittadini una simile sagra dello spreco e dell’insensibilità sociale.”

    Per accontentare un po’ tutti, ci si esprime a seconda del pensiero e/o della suggestionabilità  del proprio elettorato, o della convenienza del momento, riproponendo stancanti e inconcludenti sermoni. Proprio mentre gli Italiani, in questo momento, di altro avrebbero  bisogno. Per esempio, di riappropriarsi di quanto è stato loro tolto: la fiducia nelle istituzioni repubblicane, proprio le stesse che vengono celebrate il 2 giugno. Ho voluto, prima di scrivere queste riflessioni, guardare in tv la parata militare” più sobria” rispetto agli scorsi anni, in segno di lutto per il sisma in Emilia Romagna. Ma è stata più sobria, direi  disincantante, anche al di qua del teleschermo, nelle case di quanti si sentono quotidianamente beffati proprio da quelle istituzioni che, con cerimonie che fanno anche emozionare se si pensa al loro significato puro e solenne, vengono celebrate. Pensiamo al Parlamento… e non voglio aggiungere altro.

    Il desiderio è comunque che si festeggi sempre questa giornata, tale è il grande valore patriottico e identitario che essa rappresenta, ma che sia rinnovata nella sostanza, così come rinnovate nella sostanza, ci aspettiamo, anzi pretendiamo, siano presto, perché non c’è più tempo da perdere, le istituzioni repubblicane.