POLISTENA – Si è riunita in Municipio la Tavola Comunale per la Legalità, organismo consultivo istituito dall’Amministrazione Comunale, convocata per l’occasione dal sindaco Michele Tripodi, a seguito delle gravi e ripetute intimidazioni e minacce contro le istituzioni democratiche, culminate nel deposito del pacco-bomba sotto l’abitazione del sindaco il 16 agosto scorso. Alla riunione hanno preso parte oltre al sindaco, agli assessori alla Legalità ed alle politiche giovanili, don Pino Demasi, referente dell’Associazione Libera, i rappresentanti delle associazioni antimafia, Cooperativa Valle del Marro, Piana Libera, Apica onlus antiracket, i referenti delle scuole di Polistena G. Rechichi, Conte Milano e Circolo Brogna, i capigruppo consiliari di minoranza e maggioranza. Il sindaco dopo avere relazionato sui fatti accaduti, ha esortato un impegno straordinario antimafia che veda coinvolti tutti gli operatori della legalità presenti a Polistena, attraverso il coinvolgimento dei giovani, delle scuole e degli esercenti.
La discussione ha trovato l’adesione e la partecipazione dei presenti che hanno ribadito all’unanimità la solidarietà al sindaco ed all’Amministrazione Comunale per le gravi intimidazioni subite, nonchè auspicato un’azione comune nella lotta alle mafie attraverso programmi mirati di coinvolgimento dei cittadini, degli operatori commerciali, delle scuole attraverso l’impegno giovanile. Sono emerse una serie di proposte che saranno elaborate dall’Amministrazione Comunale e trasformate successivamente in iniziative concrete d’impegno antimafia. Il sindaco nel suo intervento conclusivo ha annunciato pertanto un calendario di appuntamenti che favoriscano la mobilitazione dei cittadini e mettano insieme le coscienze pulite di ognuno. “E’ importante – ha aggiunto il sindaco – affermare il diritto alla legalità ed alla libertà contro la ndrangheta nella città di Polistena, ove il popolo onesto respinge con forza, continuando a sostenere l’azione di sbarramento dell’ Amministrazione Comunale, l’aggressione mafiosa alle istituzioni democratiche”.