La Regione Calabria con delibera di giunta regionale del 25 marzo 2010 n. 289, preso atto del progetto per la realizzazione del registro tumori in Calabria elaborato dal Direttore operativo del Registro tumori di Modena, ha incaricato il Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie di provvedere all’istituzione di tre registri provinciali, dotati ognuno di autonomia organizzativa e gestionale, al fine di garantire la raccolta tempestiva dei dati di incidenza e mortalità per predisporre la divulgazione annuale degli stessi. Purtroppo, ad oggi, questi registri non pare siano stati istituiti e pertanto nessuno è in grado, con estrema certezza, di conoscere l’incidenza negli anni delle neoplasie divise per età e altre caratteristiche per prendere le dovute precauzioni. Chi conosce la genesi dell’inceneritore di Gioia Tauro sa che é stato costruito, e poi gestito, dalla spezzina Termomeccanica, la società leader in Italia nella costruzione di questa tipologia di impianti. In seguito alla cessione del 75% delle sue azioni, gli impianti targati Termomeccanica sono stati rilevati dalla multinazionale francese Veolia. Alcuni anni fa, nell’inceneritore di Pietrasanta (LU), venne registrato uno sforamento delle diossine quattro volte superiore ai limiti previsti dalla legge ed il consorzio dei comuni dell’area chiese ed ottenne da Veolia la chiusura dell’impianto per due mesi, e impose che, alla sua riapertura, dovessero essere gli enti pubblici, attraverso Arpat e Asl, e non più il gestore, ad avere accesso ai dati dell’inceneritore per tenerli sotto controllo.
Gli abitanti della Piana di Gioia Tauro che per primi subiscono gli effetti nocivi dei fumi dell’inceneritore, non hanno il diritto di sapere? Ancora una volta, per l’ennesima volta, ribadiamo la nostra convinzione che l’incenerimento dei rifiuti sia una scelta scellerata e che l’ambiente della Piana e la salute dei suoi cittadini siano a rischio: pertanto insistiamo nella richiesta di una seria indagine epidemiologica dell’area, di un monitoraggio trasparente dell’impianto e della realizzazione di un piano strategico dei rifiuti che, attraverso il riuso e il riciclaggio, la raccolta differenziata porta a porta e la gestione a freddo della frazione residua, porti alla chiusura di questi impianti nocivi e dannosi. E’ inutile nascondersi dietro un dito, in Calabria si muore di tutto, di malasanità, di mare, di rifiuti, e noi abbiamo il dovere di denunciare queste cose con la consapevolezza che la battaglia per la tutela ambientale, insieme a quella per il lavoro, rappresenta la partita più importante da vincere per il futuro ed il bene dei nostri figli.
1 commento
viva la salute
8 novembre 2012 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
sapete dove si trovano i rivelatori ambientali? io due so dove sono il primo si trova a gioia tauro nel cortile delle scuole elementare vicino caserma cc un altro al terzo stradone bosco fatevi una passeggiata e vedete in che condizione sono domandate se la linea telefonica che serve a trasmettere i dati funziona!!!!!!!!! boooo