REGGIO CALABRIA – Migliaia di lavoratori in mobilità, Lsu e Lpu stanno protestando in tutta la Regione. E mentre la città di Reggio Calabria è paralizzata, il traffico è in tilt e le forze dell’ordine cercano di contenere il caos, non si può fare a meno di paventare l’ennesima manovra preelettorale ai danni dei lavoratori. Perché questo potrebbe rivelarsi il momento giusto per le solite strategie, con conseguente sblocco di alcune mensilità e successiva indifferenza verso il problema sistemico che affligge questi lavoratori. Siamo stanchi di vedere ripetersi, mese dopo mese, anno dopo anno, la stessa pantomima istituzionale. Le indennità e i diritti dei lavoratori non devono essere oggetto di speculazione politica o strumento per tenere sotto ricatto i precari che sono linfa vitale per le attività dei Comuni. I percettori di ammortizzatori sociali che da mesi lavorano senza una sola gratificazione, che rispettano e compiono il proprio dovere pur non percependo ciò che gli spetta, meritano il rispetto delle istituzioni e della politica.
Il rimpiattino tra Regione e Inps sullo sblocco degli ammortamenti e delle mensilità è indegno di una categoria sociale così onesta, professionale e oggi così in difficoltà. Per sbloccare questa situazione, in maniera definitiva e costruttiva per tutti, bisogna tornare a mettere al centro il lavoro e le fasce sociali più deboli, che da anni ormai sono senza un punto di riferimento istituzionale ma soprattutto politico. Se la politica ha perso credibilità è proprio nel segno dell’abbandono di temi come il diritto al lavoro, l’uguaglianza sociale e il rispetto di quelle categorie che tengono in piedi la Calabria senza chiedere niente di più che ciò che gli spetta. Il Presidente del Consiglio non creda a questo proposito di venire a compiere l’ennesima passerella, nelle prossime settimane, per raschiare dal fondo del barile gli ultimi voti utili alla causa comunale o regionale.
I cittadini reggini e i Calabresi hanno sempre più chiara la situazione e stavolta sarà più difficile conquistare con le moine le loro preferenze. Siamo a un giro di boa, a un punto di svolta critico, e nei prossimi mesi si deciderà non il destino di una amministrazione ma quello di un intero territorio. Il futuro della nostra gente dipende dalla qualità delle scelte che verranno fatte a partire da oggi, a cominciare da una strategia chiara e lungimirante per risollevare il mondo del lavoro e sconfiggere la terribile piaga del precariato e della disoccupazione.