• Lavoratori Sial. Longo (Prc) : “La Regione metta fine a questo vergognoso calvario”
    26/03/2012 | Giuseppe Longo, cons. prov. Prc | Comunicato

    giuseppe longo consigliere prc provincia rc

    REGGIO CALABRIA – Ennesima vertenza in Calabria che non vede la luce dopo anni di promesse non mantenute. I lavoratori della Sial, società in house controllata interamente dalla Regione, non lavorano più dal mese di settembre 2009, pur avendo svolto con grande professionalità la loro attività per ben cinque anni a supporto dei Servizi veterinari di tutte le aziende sanitarie calabresi. I circa 40 ex dipendenti, tra cui diversi della provincia reggina, attualmente in mobilità in deroga, dal 2009 vivono nell’incertezza più assoluta nonostante siano stati più volte rassicurati dalla Regione in merito al loro reintegro. Dimenticati da tutti, molti di loro persino con famiglie a carico, chiedono giustamente  la ricollocazione a lavoro, ritenuta possibile a parole ma a quanto apre non nei fatti, visto che dall’ultimo incontro avuto settimana scorsa con il capo di gabinetto della vicepresidenza di giunta, non si è preso alcun impegno certo. Già in passato vi erano state altre riunioni con dirigenti regionali che non hanno mai sortito alcun effetto e a cui non prendevano parte assessori e consiglieri regionali, quasi a snobbare l’importanza di un appuntamento che per gli ex lavoratori della Sial significa sopravvivenza e dignità occupazionale. E’ vergognoso che la Regione, nonostante in questi due anni pare sia stata destinataria di appositi finanziamenti,  non sia riuscita a tramutarli in progetti utili a ricollocare a lavoro gli ex dipendenti della Sial che si trovano costretti, per fare sentire la loro voce, persino a dormire dinanzi la vicepresidenza di giunta.  Una vicenda drammatica che meriterebbe di essere finalmente risolta, anche perchè, se addirittura la mobilità in deroga non dovesse essere prorogata per il 2012, molti di loro con le proprie famiglie si troverebbero senza un minimo di entrata. Oltre ad esprimere massima solidarietà, rivolgo un appello accorato alle istituzioni preposte, affinchè convochino con urgenza un tavolo tecnico che sappia seriamente affrontare e risolvere una volta per tutte questa vertenza che insieme a tante altre in Calabria, ci pone tutti di fronte ad un grande senso di responsabilità vista la grave crisi economica e sociale che non consente a nessuno di sottovalutare i problemi del lavoro nella nostra  regione.