REGGIO CALABRIA – Da più di due mesi gli ex dipendenti Sial aspettano che la Regione convochi un tavolo tecnico con i sindacati per definire le modalità del loro ricollocamento. È deplorevole che in tutto questo tempo la giunta Scopelliti non abbia dato seguito all’impegno cui il Consiglio regionale l’ha vincolata il 30 marzo scorso, approvando all’unanimità un ordine del giorno specifico. Il testo di quella mozione prevedeva appunto che il governo regionale istituisse “in tempi brevissimi” un confronto tra il Dipartimento Sanità, Agricoltura e i sindacati, allo scopo di avviare il progetto Servizio Anagrafe Zootecnica, attraverso la Sial servizi Spa, “assorbendo tutto il personale altamente qualificato ed attualmente in stato di mobilità per questo servizio”.
Nessun tavolo, invece, nessun cenno da parte della giunta da cui emerga la volontà – e la sensibilità – di chiudere l’annosa questione con il reintegro dei circa quaranta dipendenti. Un comportamento grave ed irresponsabile soprattutto in un contesto socio-economico come quello calabrese. D’altronde l’atteggiamento odierno di Scopelliti e i suoi, a partire dal vicepresidente Stasi, è in linea con il totale disinteresse mostrato fin dal 2009, quando il personale Sial è stato licenziato. Al tempo stesso, quell’indifferenza ai diritti dei lavoratori ed a una dignitosa prospettiva di vita, sembra ormai l’approccio più consueto che l’amministrazione regionale mette in campo davanti alle vertenze del mondo del lavoro.
La Sial, società totalmente controllata dalla Regione, dal 2004 al 2009 ha gestito l’aggiornamento dell’anagrafe zootecnica, prestando servizio presso le cinque aziende sanitarie calabresi. Una mansione rilevante e delicata, soprattutto per le ricadute nel campo della sicurezza alimentare. Oggi che i dipendenti Sial sono in mobilità, le loro funzioni vengono in parte assolte dai medici veterinari, senza che ne abbiano la competenza, e senza che ciò abbia determinato un risparmio di costi. In compenso, i membri del consiglio di amministrazione di Sial continuano a essere pagati per sovrintendere ad una scatola vuota. Paradossi che sono un incentivo in più a chiedere che la Regione affronti prima possibile e concretamente la vicenda Sial, attivando il progetto di Servizio Anagrafe Zootecnica e consentendo ai vecchi lavoratori di venire riassorbiti nel nuovo contesto, considerato che la mobilità scadrà il prossimo 31 dicembre e molte famiglie si ritroveranno senza alcun introito.
Ai dipendenti e alle loro famiglie, che da anni portano avanti la battaglia per il diritto al salario e per il diritto a vivere in una una società che non faccia delle disuguaglianze sociali la propria ragione, va la mia più sincera solidarietà e vicinanza.