POLISTENA – Sta divenendo una grave emergenza sociale quella che accomuna un numero imprecisato di lavoratori calabresi, si stimano 20-25.000 unità, che oggi vedono il loro futuro sempre più incerto, senza un’occupazione stabile e dignitosa. Il dramma sociale si infittisce quando si scopre che la regione Calabria non paga i soggetti beneficiari degli ammortizzatori sociali in deroga da almeno dieci mesi. Il pagamento della cassa integrazione in deroga, e soprattutto della mobilità in deroga che spetta ai lavoratori dopo il licenziamento, sono bloccati praticamente all’anno scorso. Per il pagamento di una mensilità arretrata infatti, i tempi medi di liquidazione oscillano tra 10 e 12 mesi. Inoltre, a ciò si aggiunge la beffa che vede tanti di questi lavoratori, quelli cioè titolari di un decreto di mobilità in deroga nel triennio 2010-2012, impegnati in molti comuni nei progetti di politiche attive del lavoro, senza però avere ricevuto sino ad oggi niente.
Tali lavoratori avrebbero dovuto percepire un’indennità aggiuntiva a quella di mobilità per l’importo di 250 Euro al mese. In questo caso i lavoratori utilizzati dai comuni, non solo non percepiscono l’indennità di mobilità da un anno, ma al riguardo non si hanno notizie dall’azienda regionale “Calabria Lavoro” a cui il Dipartimento regionale competente ha delegato le attività di pagamento. Per quanto trapela, si sa che in alcuni comuni, ai lavoratori è stato accreditato solo un mese, massimo due, con trattenute fiscali elevate ed ingiustificate, in altri comuni invece, come ad esempio quello di Polistena, neanche l’ombra di un solo pagamento. Eppure i progetti di politiche attive del lavoro, della durata di sei mesi, sono iniziati quasi contestualmente a gennaio/febbraio 2014 ed ora stanno addirittura per terminare, senza che la maggior parte dei lavorati utilizzati abbia ricevuto un solo Euro nè di indennità di mobilità, nè di indennità aggiuntiva.
In presenza dell’aggravamento della crisi sociale ed occupazionale che storicamente interessa la Calabria, ma di cui oggi si sentono gli effetti soprattutto nella Piana di Gioia Tauro dove vi sono almeno 400 persone licenziate ora in mobilità, siamo convinti che questo stato di cose non possa più essere tollerato nel silenzio e nella disperazione dei lavoratori. E’ necessario che la Regione Calabria chiarisca al più presto i reali motivi dei ritardi e provveda subito al pagamento degli arretrati, che di questo passo determineranno l’impoverimento di migliaia di famiglie calabresi, in preda allo sconforto e senza soldi da un anno. Chiediamo infine al Governo nazionale, esprimendo vicinanza, sostegno e solidarietà massima a tutti i lavoratori, di stanziare risorse aggiuntive in grado di soddisfare i diritti legittimi dei lavoratori , e se necessario di provvedere al rifinanziamento di tutti gli ammortizzatori sociali in deroga per la Calabria.