CINQUEFRONDI – La nostra denuncia sui “maltrattamenti” inflitti al palazzo del Municipio di Cinquefrondi, ha non poco fatto discutere delle sorti del vecchio e glorioso edificio. Il risvolto positivo di una polemica, se vogliamo, che ha acceso un faro di interesse e di attenzione su uno dei pochi luoghi architettonici del paese sopravvissuti ad una storia locale che, terremoti complici, ha tutto distrutto e lasciato scomparire. Un luogo di pregio, che già nel 2008 avevamo proposto di tutelare e proteggere.
Ma la denuncia ha inevitabilmente fatto discutere anche di se stessa. Alle semplici domande: che fine hanno fatto quelle nove lettere? è legittimo asportare un pezzo qualunque dalla facciata di un edificio sotto tutela architettonica? non risponde nessuno. Eppure sarebbero le sole parole ad avere senso. In compenso Uniti per il Popolo, la coalizione che ha la maggioranza in consiglio comunale ed esprime il sindaco, ha diffuso un comunicato che della circostanza da noi rivelata e comprovata da una fotografia (e cioè l’asportazione di un fregio da un palazzo sottoposto a vincolo delle Belle Arti) non dice nulla, ma si spende in un profluvio di attacchi all’Edicola di Pinuccio. Francamente ci appassiona poco l’idea di polemizzare sulla fantomatica accusa di faziosità, su quella di inventarci “sterili e provocatorie polemiche”, di portare “attacchi infondati” o di aver taciuto in passato: basta scorrere i cinque anni di archivio dell’Edp per trovare risposte risolutive a ciascuna di queste osservazioni.
Non possiamo tacere davanti al tentativo di liquidare l’Edicola di Pinuccio, e con essa l’idea stessa di informazione partecipata, come una specie di quinta colonna di una qualsivoglia forza politica. Un tentativo ancora più scoperto se viene da una coalizione che non ci ha mai degnati di un comunicato, di un invito a una conferenza stampa, tantomeno in occasione della visita del presidente Scopelliti. Scopertissimo, addirittura, se il sindaco Cascarano, intervistato da Reggio Tv, accredita il suo comune come uno dei primi a trasmettere in diretta le sedute del consiglio comunale, ma poi non fa niente per migliorare il lavoro dei volontari di Cinquefrondi Channel.
Ed allora eccoci qui a ribadire due o tre concetti fondamentali che stanno alla base del nostro lavoro. E che in tanti, politici e non, dovrebbero apprendere una volta per tutte. L’Edp vive del lavoro insostituibile di una squadra di persone che opera in rete per il medesimo obiettivo: offrire un veicolo per la comunicazione sociale, informare e informarsi, accorciare le distanze tra governanti e governati, produrre e animare iniziative culturali, educare a nuovi linguaggi, favorire una buona pratica e molte altre cose ancora. Gli strumenti usati sono il sito web, che equivale a un giornale on line, il canale di Web Tv, e le iniziative sul territorio. Le persone che fanno la squadra dell’Edicola questo hanno in comune. Per il resto, e soprattutto per le loro opinioni politiche, le differenze possono essere grandi e anche sorprendere. Questo si chiama pluralismo, ed è quello che ci rende, tutti e ciascuno, liberi. E’ del tutto fuori luogo sostenere che l’Edicola di Pinuccio abbia un colore politico. L’esperienza è da sempre aperta a tutti quanti abbiano buone idee e si impegnino a svilupparle, e ad essa si sono avvicinati e integrati cittadini, non esponenti politici.
Fin qui i fatti. Ora le opinioni. In generale, buttarla in caciara non serve se si vuole risolvere i problemi. E si vede: tutte le denunce dell’Edp sono ancora attuali; vivi e vegeti, e destinati a sopravvivere anche a questa consiliatura, i problemi, dal degrado nel centro storico, al pasticcio sul Liceo Musicale, all’abbandono della Villa comunale, ai servizi sociali ridotti al lumicino.
E nemmeno serve a qualcosa sventolare la minaccia “di adire per le vie legali”, un atteggiamento che poco si concilia con la pretesa “serietà, disponibilità e pacatezza dei toni” di cui la “compagine politica” mena vanto. Chi fa informazione partecipata sa distinguere tra una diffamazione e una notizia, tra un testo ostile e il diritto di cronaca. Strano che non lo sappiano gli avvocati.
3 commenti
Corea Antonio Filippo
25 maggio 2012 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
E’ cosa risaputa che i politici hanno un comune e antico male “non riescono a vedere più in là del loro naso”, anche se in questo caso il male è tra gli occhi e il naso, quindi AL DI QUA DEL LORO NASO.
Bepi
25 maggio 2012 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
L’uscita di Uniti per il Popolo, oltre ad essere temeraria si conclama intempestiva e quantomai improvvida, con un grado di avventatezza che fà il paio al quasi nichilismo amministrativo che hanno, quello si, saputo propinare ai cittadini. Una provocazione in puro stile censorio che dimostra una inadeguatezza di idee, fatti e risposte che si sposa con una pàri allergia al confronto. La politica è un’altra cosa.
fabio cuzzola
25 maggio 2012 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
io direi purtroppo grottesca; è sempre così lotti per il bene comune, per il decoro, per la civiltà e i politici non riescono a guardare oltre.