REGGIO CALABRIA – “Le Ferrovie della Calabria – scrive il Presidente della Provincia – debbono recuperare la vocazione cardine che nel passato hanno svolto per il Trasporto pubblico locale regionale. Il processo di risanamento iniziato nei mesi scorsi, e che vede in prima linea i lavoratori chiamati a concorrere con la rinuncia a quote importanti di salario, non può continuare a pesare su una sola parte, se poi la risposta dell’Azienda si traduce in tagli e soppressioni di linee. Per ciò che riguarda le ‘Taurensi’ si tratta di 41 chilometri di strada ferrata, di antica tradizione, nella Piana di Gioia Tauro, suddivise fra due linee, la prima Gioia Tauro-Cinquefrondi (km 32); la seconda Gioia Tauro – Palmi: oggi entrambe chiuse. Non sto qui a raccontarle i motivi, assolutamente tecnici, mentre voglio ricordarle che nulla di ciò che è stato previsto nell’accordo firmato nell’ottobre 2011 da Regione, FdC e sindacati, con l’obiettivo di ripristinare tutto il tracciato calabrese, si è realizzato. Almeno non in provincia di Reggio, territorio di cui, nella mia qualità, mi occupo tentando di tradurre in certezza le ansie che affliggono i cittadini, impediti nel loro diritto alla mobilità, e quelle che tolgono il sonno ai lavoratori delle Taurensi, oggetto di sempre più frequenti interpelli da parte della Fdc che li invita a trasferirsi su altre tratte calabresi, certamente più fortunate perché oggetto di significativi interventi e lungimiranti progettazioni”. Dopo aver rappresentato questo quadro poco edificante, Raffa ha aggiunto: “La Provincia non starà però a guardare: pur non avendo competenze nel campo, abbiamo deciso di mettere a disposizione 700mila euro che dovrebbero servire alla riattivazione della tratta Palmi-Gioia; né possiamo fare di più visto che per rimettere in sesto la Gioia –Cinquefrondi si parla ormai di 3-4 milioni di euro. Per quanto è possibile l’Ente provincia che presiedo si adopererà per conseguire i risultati prefissati, ma non andremo lontano se ci lascerete ancora soli”. Raffa ha quindi chiesto a Mautone di inserire in agenda, fra le sue priorità, una visita alle Taurensi.
“Venga a constatare di persona la qualità paesaggistica e la valenza culturale e sociale che hanno queste linee – si legge ancora nella lettera – ed io mi pregerò di guidarla nel cuore di un territorio che non ha molto altro , mentre è custode di valori di cui il vecchio Cda non ha tenuto conto, considerato il rischio di dismissioni. Non Le chiedo una decisione a priori: Le chiedo invece un po’ del suo tempo, prima che il CdA decida di mettere sull’intera questione una pietra tombale”. E infine conclude: “In verità, la designazione di Giuseppe Pedà nel CdA che presiede, ha assunto per tutti i reggini la dimostrazione da parte della Regione Calabria di un’attenzione rinnovata nei confronti della Piana di Gioia Tauro ed, in particolare delle Ferrovie Taurensi che attendono risposte da oltre un anno in termini di rilancio effettivo sul territorio. Non ci deluda! Noi l’aspettiamo”. Intanto Raffa ha anche predisposto, così come concordato con i sindacati, un protocollo d’intesa che vorrebbe promuovere in tutela delle Taurensi, con la Regione e le Ferrovie della Calabria: l’obiettivo è quello di vincolare i suoi interlocutori ad un impegno congiunto, ognuno per la parte di propria competenza, per la realizzazione dei lavori per la messa in esercizio della tratta Gioia Tauro – Palmi secondo l’iter già definito; fermo restando che per la tratta Gioia Tauro – Cinquefrondi la Regione Calabria e le Ferrovie della Calabria individueranno interventi finanziari idonei al ripristino della stessa.