NATA NEL 2006 con l’avallo dell’allora incostante governatore Loiero, nelle intenzioni del fondatore Prof. Salvatore Venuta già rettore della Magna Grecia di Catanzaro doveva essere un polo d’eccellenza universitario sostenuto finanziariamente dalla Regione che ne affiancasse la stessa Facoltà di Medicina con studi scientifici sul campo ma altrettanto con interventi d’urgenza e d’elite con particolare riguardo alla branca oncologica. E nulla si può dire circa le brillanti competenze medico-scientifiche che vi prestano opera che sono di prim’ordine e che nulla invidiano ad altri viepiù blasonati istituti. E’ certo però che col senno di poi, il passo è apparso decisamente più lungo della gamba. Già perché se le menti le offre il polo universitario Magna Grecia i soldini, come detto, ce li deve mettere la regione. Quest’ultima pesantemente bacchettata alla volta conferenza romana del Tavolo Massicci da cui sono giunte notizie di sonore bocciature in tema di sanità proprio per la gestione commissariale affidata allo stesso presidente Scopelliti non precisamente in linea con le aspettative di programma.
E tra l’altro anche rilanciando i dubbi sulla Fondazione, sollevati oltre per quel che concerne la sua stessa natura giuridica, anche per le perplessità, pure condivisibili, sull’opportunità circa la presenza a Catanzaro di una terza azienda ospedaliera (dopo la Pugliese-Ciaccio e la Mater Domini) finanziata con soldi pubblici. Già perché la Regione si era impegnata a finanziare la Fondazione con 50 milioni annui sin dalla sua istituzione, somma rapportata a 150 posti letto previsti. E su 115 effettivamente attivati le risorse erogate sono state concretamente poco più di 38 milioni di euro annui, fino a ridursi nel 2011 a 18 milioni circa. E quest’anno, sospeso tra l’incudine dei piani di rientro obbligatori sulla sanità ed il martello pesante d’una crisi mordente che non lascia spazio a dispendi di sorta, ecco che nelle casse già al verde non è pervenuto un euro. Da qui la non peregrina, se addirittura ventilata, ipotesi di chiusura dell’ente alle prese con le conseguenti agitazioni dei 270 lavoratori e con una pila inelencabile di decreti ingiuntivi a pioggia da parte dei fornitori per timore di veder svaniti, se non addirittura azzerati, i loro crediti. La verità, col senno di poi, appare in tutta la sua evidenza.
La Fondazione risulta essere l’ennesima velleità propagandistica della politica che millantando salute per tutti coi soldi dei contribuenti calabresi non ha badato a sperperi, e senza pensarci sù due volte ha messo in piedi una struttura certamente prestigiosa ma altrettanto al di sopra delle proprie reali possibilità, e, quel che è peggio dei concreti bisogni della gente. Si perché svelando l’arcano, sarebbe stato molto meglio potenziare e migliorare (a minor costo) le strutture esistenti piuttosto che costruire l’ennesima bellissima cattedrale, farla funzionare per una manciata d’anni ad uso e consumo della reclame di partito e poi avviarla alla rottamazione attraverso una lenta dismissione inoculata con l’ impossibilità nell’erogazione delle risorse necessarie al suo funzionamento, prospettando di sbaraccare strutture ed intelligenze per parcheggiarle chissà dove in attesa di tempi migliori. A dare la stura alle polemiche più o meno tendenziose ci penseranno, come già stanno facendo, il presidente della Fondazione Prof. Falzea da una parte e gli amministratori locali e regionali dall’altra intenti a rovesciarsi strali reciproci.
Ma l’atto d’accusa c’è e resta. E dunque registriamo la cronaca del quasi prossimo naufragio dell’ennesimo ente pubblico, che incerto già alla nascita, si è rivelato un ottimo biglietto da visita per i politici di turno per la raccolta di voti e consensi alla bisogna, per venir lasciato incedere verso l’inabissamento non senza aver prima fagocitato ingordamente l’ulteriore fiume di risorse pubbliche e con esso le illusioni e le speranze di tanti capaci lavoratori e di expertize illustri, cui mal gliene incolse, ivi ne sono stati imbarcati. Giuseppe Campisi.
2 commenti
fabio cuzzola
14 aprile 2012 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
un esempio di come vengono sprecati i fondi pubblici.
Giuseppe Campisi
15 aprile 2012 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Già, solo uno dei tanti…