REGGIO CALABRIA – Strumenti musicali provenienti da tutto il mondo, una ricchissima biblioteca, il preziosissimo archivio, un patrimonio artistico ed etnomusicologico di incommensurabile valore completamente perduto: lascia basiti l’entità della perdita subita stanotte dalla città di Reggio Calabria e dall’intera comunità calabrese. Il Museo dello Strumento Musicale, che occupava i duecento metri quadrati di spazio espositivo ricavati nell’ex Stazione Lido, costituiva sin dalla sua fondazione nel 1996, promossa dal medico reggino Demetrio Spagna, una eccellenza calabrese, il cui prestigio cresceva di anno in anno con l’arricchirsi della sua collezione di strumenti popolari e internazionali, pezzi unici delle tradizioni di tutta la Terra.
Se, come sembra, si è trattato di un atto doloso, il danno allora è doppiamente grave. Il museo sorgeva brillante, insieme a pochi altri avamposti di cultura, nella critica situazione calabrese, ed è sempre stato esempio di meritocrazia e legalità: indigna e sconcerta profondamente sapere che sia stato fatto oggetto di un gesto criminale così esecrabile. Ma forse è l’ennesimo campanello d’allarme per la nostra comunità, che viene chiamata ancora una volta a fare quadrato attorno alle piccole perle sparse sul suo territorio, costantemente sotto il fuoco incrociato della criminalità. Ci auguriamo che le istituzioni si sveglino una volta per tutte dal loro torpore e facciano il possibile per mettere in sicurezza il nostro territorio.