CINQUEFRONDI – Nel mese di settembre 2011 ebbi a dire che palese era la volontà di chiudere la tratta Cinquefrondi – Gioia Tauro in quanto, tra le altre cose, si volevano favorire concessionari privati sovvenzionati dalla Regione. A distanza di sei mesi, nonostante le continue e false rassicurazioni di Scopelliti e Orsomarso, si consuma a Gioia Tauro un atto altrettanto chiaro e cioè il ritiro dei mezzi da parte di FdC. E’ proprio vero che la volontà popolare, rappresentata in questi ultimi giorni da tre mila firme raccolte per la riapertura della tratta chiusa e il diritto alla mobilità soprattutto nella Piana di Gioia Tauro sono divenuti principi astratti, rispetto ai quali la classe politica regionale crede di poter tranquillamente sottrarsi senza doverne dare conto a nessuno.
Sia i lavoratori interessati dalla vertenza che gli studenti obbligati a fare salti mortali per raggiungere i plessi scolastici, fanno bene a riversare tutta la loro rabbia contro chi lo scorso giugno ha deciso di chiudere le linee taurensi, facendo credere che si sarebbe trattato solamente di una chiusura temporanea. Sarebbe semplice ricordare gli impegni assunti a Gioia Tauro da Scopelliti ed a Catanzaro dal consigliere con delega ai trasporti Orsomarso, ma oggi, lo spostamento a Catanzaro dei mezzi su rotaie inutilizzati, deve porci di fronte ad una seria riflessione dalla quale fare scaturire una proposta politica in grado di stanare in maniera definitiva tutti i soggetti realmente interessati a salvare le linee taurensi. Disatteso l’accordo tra Regione, FdC e sindacati dello scorso mese di ottobre, assunta la decisione, a mio parere sbagliata, di non dare seguito all’ottima idea di diversi sindaci di destinare parte dei fondi Pisl al rilancio delle linee taurensi, è giunta l’ora di finirla di anteporre questioni di economia politica rispetto alla qualità della vita o all’esistenza di servizi essenziali atti a garantire in questo specifico caso il diritto alla mobilità. A causa di queste scelte, frutto di una politica che taglia servizi e non riduce gli sprechi che hanno prodotto diseconomia reale, la Calabria e la nostra provincia in particolare sono rimaste isolate dal resto d’Italia. I diritti sono tali perché vanno garantiti e non barattati come purtroppo avviene ad ogni livello. Un gravissimo isolamento, con pericolose ricadute sociali per un territorio già provato da livelli occupazionali giovanili bassissimi e con una disoccupazione, comprensiva di cassintegrati, che pone la Calabria tra le regioni all’ultimo posto a livello nazionale ed europeo. Per tutte queste ragioni, e preso atto che nei mesi scorsi vi era stato un interessamento vero da parte del Presidente della Provincia, chiedo a Raffa di convocare un nuovo tavolo tecnico con urgenza, affinché, in attesa del redigendo bilancio di previsione, la Provincia formalizzi l’impegno di spesa che può mettere a disposizione di FdC per la riapertura delle linee taurensi. Questo atto potrebbe rappresentare il primo passo importante per dimostrare di avere a cuore le sorti del nostro territorio in attesa che i sindaci della Piana di Gioia Tauro impongano alla Regione di rispettare gli impegni assunti a Catanzaro, allorquando, si decise di non utilizzare i fondi Pisl, condividendo però la possibilità di utilizzare le linee taurensi per fini turistici.