Da tempo ci ritroviamo a riflettere sui temi della legalità e della giustizia esprimendo viva preoccupazione per la genesi e gli effetti del fenomeno criminale che deturpa il volto bello della Calabria inquinandone profondamente il tessuto economico, sociale e politico e pertanto proponiamo con impegno, ciascuno nel proprio ambito di intervento, azioni volte alla cultura del bene e della promozione umana e sociale.
Sin da settembre 2015, partendo dalle buone prassi di sensibilizzazione alla legalità già presenti sul nostro territorio, si è avviato un laboratorio di formazione sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Il laboratorio, considerato come opportunità di inclusione sociale, di lavoro vero e di sviluppo sostenibile, è stato fortemente voluto dal nostro Vescovo, Mons. Francesco Oliva, che in cooperazione con Libera, Caritas Diocesana e Progetto Policoro ha accompagnato e continua ad accompagnare il percorso formativo dei partecipanti, invitati ad essere presenti non come semplici spettatori ma bensì come protagonisti attivi del cambiamento per dare il proprio contributo personale alla buona riuscita del percorso intrapreso. I formatori ci raggiungono da tutta Italia mettendo a disposizione la loro professionalità e nella gratuità del servizio rendono possibile un corso di formazione di alto livello, fruibile dall’intera comunità. Infatti, cogliendo le molteplici istanze del nostro territorio si cerca di “rispondere” con un accompagnamento ad una graduale progettazione sociale partecipata, pensata insieme al Responsabile Nazionale dei Beni confiscati dell’Associazione Libera, Davide Pati. Prendono parte al percorso formativo anche le Facoltà di Architettura ed Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria nonché rappresentanti di varie associazioni e movimenti provenienti anche da altre Diocesi.
Dal laboratorio di formazione sul riutilizzo sociale dei beni confiscati si snoda un percorso parallelo volto ad ottenere una mappatura aggiornata di beni e terreni confiscati del nostro territorio diocesano, secondo i dati forniti sia dall’ANBS (Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati) sia dalle 39 amministrazioni comunali di riferimento. Pertanto, con i 5 referenti delle cinque vicarie che abbiamo in Diocesi, resesi disponibili a realizzare il lavoro di mappatura, crediamo che sia importante conoscere più da vicino il quadro complessivo del nostro territorio ed eventuali difficoltà, anche burocratiche, che potrebbero ostacolare l’effettivo riutilizzo sociale del bene comune! Il dato conoscitivo di bisogni e risorse è alla base di una buona progettazione partecipata volta ad azioni di intervento integrate e sinergiche tra le varie realtà sociali interessate affinché si lavori in rete.
La mancata presentazione di proposte da parte della comunità al bando del Comune di Locri in merito alla gestione dell’immobile adibito ad “Ostello della Gioventù” è un segno tangibile di quanto sia ancora necessario migliorare l’opera di sensibilizzazione alla legalità in un contesto territoriale difficile come il nostro laddove si registra una scarsa partecipazione anche ad iniziative lodevoli come il corso di formazione intrapreso. Tuttavia, è importante chiarire come Libera così come Progetto Policoro/Caritas Diocesana che è un Ufficio Pastorale non sono chiamati a partecipazione diretta nei bandi ma sono di certo chiamati a supportare, anche attraverso l’ausilio di esperti, tavoli tecnici di progettazione. Il bene confiscato è un bene comune che ritorna alla collettività con la gestione ed è per questo che richiede l’impegno e la responsabilità di tutti, nessuno escluso!
In continuazione del nostro cammino ci ritroveremo giovedì 19 maggio dalle ore 17 alle ore 19 presso la Caritas Diocesana Casa “S. Marta” sita in Via Cusmano n. 79 a Locri (RC) con la prof.ssa Agata Nicolosi, docente di Economia dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, per confrontarci sull’agricoltura sociale per lo sviluppo rurale di territori e comunità.
Con il presente vi invitiamo e vi aspettiamo numerosi per dare testimonianza concreta di una comunità che è attenta ed interessata e che soprattutto vuole operare.