ROMA – L’on. Rosanna Scopelliti nel suo primo intervento in aula alla Camera dei Deputati, nel corso della discussione delle mozioni sulla violenza contro le donne, ha ricordato “per rammentare a tutti, e perché resti anche agli atti” della Camera l’uccisione della giovane studentessa Fabiana Luzzi, “vittima – ha detto la deputata – della cieca violenza di un fidanzato che, al culmine di una lite, le ha sferrato contro decine di coltellate per poi bruciarla viva”. “Quel ragazzo – ha continuato la Scopelliti, commuovendosi durante il suo intervento – appena diciassettenne ha impedito a Fabiana di diventare donna, di piangere, ridere, innamorarsi, sbagliare, crescere”.
“Non sono mai stata tenera con la Calabria – ha detto la parlamentare calabrese – quella terra che a mio padre e ad altri servitori dello Stato ha dato la vita e la morte”. “Ebbene – ha incalzato, in riferimento alle recenti polemiche sollevate sulla stampa nazionale – da giovane donna e da calabrese dico qui che se è inqualificabile e imperdonabile quella violenza che ha strappato alla propria famiglia una ragazza di sedici anni, ancor di più lo è etichettare, come è stato fatto, la Calabria e il Mezzogiorno come terre irrimediabilmente affette da subcultura e omertà”. “Avventarsi come gli avvoltoi su un dramma come quello della giovane Fabiana – conclude Rosanna Scopelliti – e alzarsi sulla punta dei piedi per apparire più alte non è un grande esempio di emancipazione e riscatto morale e culturale”.