• Longo (Prc) annuncia: da lunedì disponibili anche a Cinquefrondi i collegamenti diretti degli autobus delle FdC
    07/10/2012 | Giuseppe Campisi | Edicola di Pinuccio

    CINQUEFRONDI – Dal prossimo lunedì 8 ottobre Cinquefrondi avrà le sua fermate di pullman ed automezzi delle Ferrovie della Calabria. E’ quanto reso noto dal consigliere provinciale Giuseppe Longo, che dedicandosi in prima persona, attraverso una serie di contatti ricorrenti e riunioni fruttuose con la stessa direzione delle FdC ha ottenuto che Cinquefrondi non scontasse sul liceo musicale le difficoltà dovute alla mancanza di collegamenti col resto del territorio della piana, della fascia jonica e dell’area pre-aspromontana. Un risultato più volte reclamato e da più parti, ultima in ordine di tempo la voce del dirigente scolastico Giovanni Laruffa, per alleviare la evidente penalizzazione che la città e soprattutto gli utenti patiscono per raggiungere, in particolare, la sede scolastica.

     

    Una risposta alle esigenze di studenti e cittadini che, finalmente, raggiungendo una prima soglia di normalità, possono ora usufruire del trasporto pubblico locale per appagare il proprio diritto alla mobilità. Longo fa sapere che la mancanza di collegamenti era stata già in passato, assieme all’inadeguatezza della sede, additata quale possibile causa della soppressione del musicale e che ciò tuttora rappresenta un problema annoso che non risparmia gli studenti e rende piuttosto restii i genitori a convogliare i propri figli verso l’indirizzo di studi proposto dal liceo cinquefrondese. L’iter, promosso motu propriu dallo stesso consigliere, è cominciato con una lettera inviata all’assessore regionale ai Trasporti rimasta inesitata senza risposta. Da qui l’apertura d’un canale diretto con la direzione delle FdC apparsa da subito disponibile ad adoperarsi per trovare una soluzione che si è concretizzata, senza aggravio di costi per utenti e amministrazione pubblica, con la fattibilità di congiungere, compatibilmente agli orari scolastici, Cinquefrondi al resto della rete dei trasporti.

     

    Il prossimo impegno che Longo ha riferito di volersi assumere sarà quello di interagire, a breve, con il fornitore dei servizi di trasporto privato Lirosi, per migliorare strategicamente le connessioni con i paesi limitrofi che non sono serviti dalle FdC, per potenziare ancor meglio i servizi trasferimento passeggeri da e verso quei paesi con Cinquefrondi. Longo ha poi voluto porre l’accento su come questa iniziativa possa rappresentare anche un deterrente allo spopolamento di quelle aree abitate che, proprio a causa delle difficoltà negli spostamenti soffrono più di altri il disagio dell’isolamento.Il consigliere del Prc ha altresì auspicato la predisposizione di apposite pensiline sul territorio comunale in prossimità delle fermate predisposte, atte al ricovero dei passeggeri in caso di avversità meteorologiche ma anche per renderne più confortevole l’attesa.

     

    giuseppe longo

    Ma il ragionamento di Giuseppe Longo si impernia su altre due considerazioni aggiuntive. La prima – spiega – concerne il fatto che per Cinquefrondi essere provvista d’un istituto d’istruzione superiore è elemento di importanza cruciale, ancorché spesso sottovalutato: “un investimento per il futuro, unico nello scenario provinciale, rappresenta un momento di integrazione anche con altre comunità, da conquistare e mantenere per generare sviluppo, legalità ed occupazione, benché ingiustamente sottovalutato da quegli amministratori di ieri e di oggi che non lo hanno saputo valorizzare al meglio, poiché titubanti se non addirittura restii ad effettuare, all’occorrenza, scelte impopolari sebbene inevitabili”. Ed in questo il richiamo alla querelle dell’ex Municipio quale sede provvisoria all’attuale collocazione del musicale è del tutto evidente, con riferimento al fatto che lo stesso – dichiara – è probabile che venga neanche, come previsto in un primo tempo, adibito a struttura sostitutiva temporanea del liceo secondo la convenzione di recente firmata in consiglio comunale, ma che vi sia solo la concessione di alcuni locali dello storico palazzo, comunque da adeguare, non si capisce ancora bene se per le attività disciplinari, di laboratorio e di concertazione vedendo peraltro rigettata – sottolinea – la proposta di Rinascita di conformare altri vani di altre strutture nella disponibilità del comune per provvedere, invece, a trasformare la sede di Via Gramsci in un convitto studentesco per agevolare le necessità dei non residenti ed attrarre nuove iscrizioni.

     

    La seconda considerazione attiene alla natura dell’azione politica in generale, la quale – riferisce con una punta d’amarezza – “deve essere intesa come puro servizio alla collettività, in una sorta di rendez-vous continuo con la gente con cui interagire per intercettarne i bisogni e dalla quale accettare il giudizio ma non il pregiudizio se si è serenamente consapevoli d’aver fatto il proprio dovere”. Ad ogni modo, un risultato importante che potrebbe contribuire a sciogliere le riserve di quanti, studenti e genitori, per via delle cause ostative dovute principalmente alla mobilità, dirottavano su altri indirizzi di studio. Anche se sul tappeto rimangono ancora altri nodi da sciogliere, legati in primo luogo alla comunicazione promozionale, che dovrebbe essere tesa a rappresentare a pieno l’appetibilità ed i vantaggi che questa struttura può offrire, sia in termini endogeni che esogeni. E, specie in tempi di crisi e spending review quando a farla da padrone sono tagli e riduzioni in ogni dove e la parola d’ordine è accorpare, diventa assolutamente necessario evitare, sino allo strenuo, di lasciarsela sfuggire di mano affinché degli sforzi sinora prodotti non restino, per la comunità cinquefrondese, gli ennesimi frantumi di un sogno di emancipazione affascinante tuttavia sottoposto al rischio, Dio non voglia, di marchiatura a fuoco d’una primitiva incapacità gestionale astrattamente pragmatica che paghi dazio – dopo aver perso il penitenziario, ed a breve il tribunale – a velleità e beghe personali a base di lana caprina tutt’altro che evanescenti, mortificando sì tanto affanno al confine tra caricatura e sberleffo, per partorire unicamente arringhe sofistiche già scadute, figlie legittime di diatribe pluri-abusate.