STORIE ITALIANE di grande passione e generosità. E’ così che potremmo definire il gesto nobile di un artigiano del tempo che risponde al nome di Antonio Versace, già titolare storico della medesima rivendita di orologi e gioielli nel centro di Polistena. Giunti alla terza generazione, con la conduzione affidata nelle mani dei figli Pasquale, Corrado, Francesca e Gianluca ma con la passione e l’amore per il proprio lavoro rimasti praticamente immutati sin dal lontano 1925 allorquando il patriarca Pasquale decise da pioniere di aprir bottega. E così, leggendo sul Corriere della Sera del 01/02/2012 un articolo del giornalista Giannattasio delle difficoltà legate essenzialmente al costo ritenuto assai oneroso per la riparazione di uno storico orologio che scandiva le ore presso il Comune di Milano, il sig. Antonio, ora in pensione ma sempre attivo, ha deciso di prender carta e penna e scrivere all’indirizzo del Presidente del Consiglio Comunale meneghino Massimo De Carolis, rappresentandogli tutta la sua disponibilità a provvedere alla riparazione di quell’antico orologio-datario definito vecchio ma non di pregio, in maniera del tutto gratuita, asservendo allo scopo il suo laborioso ingegno di orologiaio ed il suo autentico altruismo. Molto significative sono le motivazioni che hanno spinto il sig. Antonio a rendersi disponibile a compiere il bel gesto. Difatti egli nella missiva inviata alla volta del Comune di Palazzo Marino, ha inteso sottolineare come sia nell’antichità delle cose che spesso risiedano la storia e finanche gli affetti delle persone che di queste si sono servite. Inoltre, scrive, dell’amore per la stessa città di Milano, quale riscontro d’un amore implicito verso l’Italia tutta con un sottinteso richiamo all’unità che dovrebbe contraddistinguere l’operato di ciascun italiano, nella ricorrenza dei 150 anni dell’Unità ed ancor più oggi visto il momento di grande difficoltà che stà attraversando il Paese. Il sig. Versace da noi raggiunto, esibendoci il documento trasmesso al Presidente De Carolis, ci ha confermato con spontaneità che ha sentito proprio il dovere di solidarietà nel compiere il gesto di rendersi utile per la collettività milanese attraverso la disponibilità alla riparazione dell’orologio della casa comunale, reso ancor più possibile dall’amore che egli nutre verso questi congegni del tempo, che l’esperienza più che cinquantennale ne ha formato un vero e proprio maestro artigiano abile a carpire tutti i segreti d’un arte apparentemente arcaica ed indecifrabile ma allo stesso tempo affascinante, come ci confessa con disarmante modestia. Egli non sa se la mano tesa troverà un riscontro, come si augura. Di certo resta il compimento di un gesto esemplare e soprattutto genuino di un uomo del sud pregno valori quasi d’altri tempi, che da soli fanno notizia
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Milano chiama, Polistena risponde. Il vizio perenne della generosità calabrese02/02/2012 | Giuseppe Campisi | Edicola di Pinuccio