REGGIO CALABRIA - Nel 2012 hanno chiuso 700 imprese edili 700 Le imprese chiuse Nel corso del 2012 hanno chiuso battenti o sono fallite settecento imprese in tutto il territorio provinciale. Un dato drammatico che raffigura meglio di ogni parola la crisi economica. 2500 I lavoratori licenziati L’emorragia di posti di lavoro è stata terribile. E anche il lavoro nero è cresciuto a dismisura. Effetti diretti della crisi Nudi e crudi. Certi numeri fanno davvero impressione. E non servono nemmeno troppe parole per fotografare la realtà economica reggina che diventa sempre più asfittica. Se poi aggiungiamo anche l’i mmagine del cantiere di Sant’Anna del nuovo Palazzo di Giustizia (la più grande opera presente sul territorio e completata per almeno l’80% e finito nelle sabbie mobili della crisi della Bentini e della nostra Amministrazione comunale) e bloccato dallo scorso mese di luglio, il quadro è ben delineato. Da sempre la leva che muove l’economia reggina è l’e d i l izia e se questa accusa cifre negative la crisi non resta circoscritta tra pilastri e solette ma si abbatte con un effetto moltiplicatore su tutto il resto. E allora se il settore delle costruzioni in tutta la nostra provincia accusa numeri da paura che dicono che nel 2012 hanno chiuso battenti o sono fallite settecento imprese edili, e duemilacinquecento sono i lavoratori licenziati, emerge una realtà drammatica con cui bisogna necessariamente confrontarsi.
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Nel 2012 hanno chiuso 700 imprese edili. Il segretario generale della Filca-Cisl tira le somme dell’annus horribilis del settore costruzioni nella provincia di Reggio Calabria29/12/2012 | Filca Cisl Reggio Calabria