REGGIO CALABRIA – Un provvedimento governativo che sciogliesse il Consiglio comunale della città di Reggio Calabria sarebbe un atto gravissimo – è quanto afferma il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati on. Aurelio Misiti – si tratterebbe infatti della sospensione del sistema democratico in una grande città del Mezzogiorno, per di più sede di una città metropolitana.
Si può essere critici sulla gestione politica o sul “modello Reggio”, affermatosi nell’ultimo decennio, – continua Misiti – ma ciò non può influire minimamente sulla decisione degli organi dello Stato riguardante l’atto gravissimo dello scioglimento; dopo la legge del 1993 che stabilisce l’elezione diretta dei sindaci la normativa sullo scioglimento va aggiornata dal Parlamento in modo da evitare che un sindaco non vada mandato a casa perché qualche consigliere commette dei reati: questi va processato, punito e sostituito.
D’altra parte – conclude il rappresentante del movimento arancione – ciò va fatto a salvaguardia anche dello Stato, che sempre più spesso viene condannato dai TAR, con relativi mega-risarcimenti, come dimostra il recente caso di Amantea a cui lo Stato deve risarcire oltre un Mln di euro.