LOCRI – “Ancora oggi, dopo ben nove anni, il delitto di Massimiliano Carbone resta senza verità e senza giustizia. Non sono stati infatti puniti né i mandanti né gli esecutori del vile omicidio, e questo carica le nostre coscienze di dolore e di amarezza”. Ad affermarlo in una nota a nome del movimento antimafie “Ammazzateci tutti”, è il suo coordinatore provinciale di Reggio Calabria Giuseppe Abramo, nel giorno del nono anniversario della morte del giovane locrese, assassinato nel 2004. “Non essere riusciti a render giustizia a Massimiliano – continua il giovane coordinatore – è un peso che lo Stato si porta dietro da troppo tempo. In questa triste ricorrenza il nostro pensiero va alla madre della vittima, Liliana Esposito Carbone, ed a i suoi familiari, che conducono con estremo sacrificio un’estenuante battaglia, in piena solitudine, per la ricerca della verità e della giustizia”. “E’ necessario che si faccia chiarezza: solo così – conclude Abramo – potremo con fierezza ed orgoglio affermare che in Calabria lo Stato c’è, è presente, ed è in grado di infliggere punizioni esemplari a tutti coloro che prepotentemente intendono porsi al di sopra del consesso civile: i mafiosi”.
-
Omicidio Carbone, nove anni dopo si attende ancora giustizia. Ammazzatecitutti: “Dolore e amarezza restano immutati”“Non essere riusciti a render giustizia a Massimiliano è un peso che lo Stato si porta dietro da troppo tempo24/09/2013 | Coordinamento provinciale di Ammazzatecitutti | Comunicato