• Operazione contro l’assenteismo, denunciati 21 impiegati comunali
    12/11/2011 | Comunicato Vigili Urbani Palmi | Strill.it

    PALMI – A conclusione di un lungo e meticoloso periodo di monitoraggio su strada seguito da acquisizioni documentali presso il Palazzo San Nicola – sede Comunale, gli uomini della Polizia locale, diretti dal Maggiore Francesco Managò, hanno depositato alla Procura della Repubblica di Palmi, diretta dal Procuratore Giuseppe Creazzo, una consistente informativa di reato a carico impiegati e funzionari comunali denunciati per truffa aggravata ai danni dell’ente e falsa attestazione della presenza sul luogo di lavoro. Le posizioni poste all’attenzione del Procuratore Creazzo sono complessivamente 21 ma, particolarmente gravi e lesive per l’ente, sono ritenute dalla Polizia locale quelle di 10 dipendenti che si assentavano con sistematicità e anche per lunghi periodi. Per due dipendenti la denuncia è scattata anche per peculato (uso indebito dell’auto di servizio) e falsità ideologica. Contestualmente, secondo le nuove regole introdotte dal decreto “Brunetta”, una eguale consistente informativa è stata inoltrata al Presidente della Commissione Disciplinare dell’ente, nella figura del Segretario Generale Dott.ssa Caterina Romanò, per l’avvio delle procedure disciplinari che oggi sono estremamente pesanti. Già dallo scorso anno si era constatata l’assenza, non rara, di alcuni impiegati dagli uffici, soprattutto uffici chiave per lo sviluppo della città e per l’erogazione dei servizi al cittadino. Alcune anomalie erano state rilevate anche dagli agenti durante lo svolgimento dei servizi di controllo del territorio, allorquando avevano più volte notato un andirivieni di dipendenti che entravano ed uscivano ad ogni ora dagli uffici Comunali. Considerato che a nulla erano valsi i moniti della precedente amministrazione e quindi il reiterarsi dei comportamenti illeciti, che sfociavano inevitabilmente nella rilevanza penale, anche alla luce delle recenti e stringenti disposizioni introdotte dalla c.d. riforma “Brunetta” che ha integrato e modificato testo unico sul pubblico impiego, si decideva di operare una serie di attività di osservazione e controllo a lungo termine, per individuare le singole responsabilità. Nel corso dei servizi di controllo del territorio le pattuglie operanti annotavano in apposite relazioni di servizio la presenza all’esterno di dipendenti comunali cercando di seguirne, il più possibile, i movimenti. Si procedeva ad acquisire poi la lista delle timbrature presso l’ufficio del personale al fine di riscontrare se l’assenza dal servizio fosse giustificata e, ovviamente, si acquisivano anche, presso ogni singola Area, i “registri delle assenze per servizio” che avrebbero dovuto essere istituiti ai sensi del vigente Regolamento. Alla fine, tirando le somme delle attività eseguite in un arco temporale molto ampio che va da marzo a novembre del 2011, si ritiene che il fenomeno possa ritenersi abbastanza allarmante. I comportamenti di alcuni dipendenti andavano ben oltre la semplice “pausa caffè” per sconfinare in una vera e propria truffa aggravata e continuata ai danni dell’ente pubblico in relazione al danno patrimoniale ad esso arrecato, concorrendo a ciò la fraudolenza nell’attestazione fittizia della presenza in servizio. Alcune violazioni risultavano certamente più evidenti, gravi, reiterate e palesi, quale quella di un funzionario, il quale ben pensava di gestirsi a piacimento l’orario di lavoro in violazione del regolamento generale e di ogni norma. Ma non solo gestiva illegittimamente l’orario a piacimento, ma addirittura quando avrebbe dovuto essere presente in Comune si trovava invece in giro per il paese. Così veniva visto a passeggio in via Roma assieme con altro collega, oppure veniva visto in altre numerose circostanze e più volte nella stessa giornata a passeggio per la città. Un giorno veniva anche osservato mentre, invece di stare in ufficio, si tratteneva amabilmente con un amico a chiacchierare nella piazza. Per non parlare di un’altro impiegato che in una sola giornata, pur risultando presente in servizio, veniva notato dalle pattuglie almeno tre volte dentro bar cittadini, ove si intratteneva anche 20 minuti, e poi in giro per la città, con il risultato di aver trascorso fuori 4 ore lavorative su 6. La gravità di tali episodi è certamente chiara ancorché frutto di un malessere atavico e profondo che affligge la nostra società. L’odiosità di tali comportamenti sta però proprio nella sfrontatezza e, quasi, tracotanza, con cui alcuni dipendenti pubblici, che sono certamente da considerarsi dei “privilegiati” in una società come la nostra nella quale impera la disoccupazione e la miseria, utilizzano ogni sotterfugio per raggirare la propria amministrazione e percepire prestazioni lavorative non eseguite. Uno “schiaffo” anche per tutte quelle professionalità laboriose e silenti che vi sono nello stesso Comune di Palmi e che, spesso senza gratificazioni, operano con dignità e profondo rispetto dei doveri. Questa Polizia locale ha intenso, con questa attività, dare un forte segnale per dimostrare che l’ente è in grado di far pulizia dentro di sé perseguendo duramente questi comportamenti, per ripristinare le condizioni di legalità affinché possa servire di monito oltre che ad infondere fiducia nei cittadini, esaltando che la legalità esiste ed è più forte di ogni consuetudine e malcostume.