CINQUEFRONDI – Trentasette anni e li dimostra tutti in maniera brillante portando a frutto l’impegno di quasi due generazioni. Il movimento pallavolistico cinquefrondese dal 1977 non ha mai subìto interruzioni di sorta sin da quel lontano momento in cui un professore di educazione fisica di origini calabresi arrivava a Cinquefrondi da Sapri dopo aver insegnato per alcuni anni a MIlano. Antonino Manduci è il primo nome che viene in mente quando si parla di pallavolo a Cinquefrondi. E’ lui che organizza la prima formazione giovanile scolastica nel lontano 1976 e che lancia una nuova disciplina sportiva che attecchisce grazie al coinvolgimento attivo di alcuni genitori. Tra di loro quello che fu il presidente della prima società costituita dopo il trampolino di lancio dei ”giochi della gioventù”. Era Italo Bonini che accettò con piacere di accompagnare il nuovo movimento ed i ragazzi, tutti nati tra il 1962 ed il 1964 nella nuova esperienza. I nomi di Manduci e Bonini erano già risuonati tra le mura della palestra della scuola media in occasione della festa del trentennale organizzata da Salvatore Albanese, allenatore fac-totum del tempo, A tavolo dei relatori c’era Italo Bonini, con lui anche la moglie ed il figlio di Manduci giunti appositamente da Sapri per ricordare il professore scomparso già da alcuni anni.
Nel tempo Domenico Pugliese, Totò De Mujà, Antonio Galatà solo alcuni dei nomi di coloro i quali hanno ereditato e trasmesso la voglia di fare pallavolo a Cinquefrondi.
Oggi il nuovo corso societario nato proprio da quella manifestazione con il coinvolgimento di nuove forze e risorse umane, proprio per onorare la memoria ed il ricordo di quei tempi e di quelle persone, sceglie di modificare il proprio nome tornando alle origini. Da sabato 17 in poi il nome della “Pallavolo Jolly Cinquefrondi” tornerà ad essere pronunciato sui campi provinciali, regionali e nazionali e ad essere riportato su tutti i comunicati federali e diretti alla stampa.
E’ il giornalino settimanale della società che annuncia la scelta ai tifosi prima in rete e poi con la distribuzione nel palazzetto in occasione della partita di sabato. All’interno i nomi dei primi atleti, dello staff tecnico-medico e quello dello sponsor dell’epoca, Vincenzo Monteleone, titolare di un officina di lavorazione industriale del ferro prematuramente scomparso.
Amarcord a parte sabato Cinquefrondi gioca per la storia. Lo aveva fatto già qualche anno fa in occasione della disputa della prima di due finali di Coppa Calabria vinte, lo rifa oggi con l’obbiettivo più alto di portare il proprio nuovo nome sulla più ampia ribalta nazionale della serie B1.
E’ la squadra barese del Locorotondo che si scomoda per prima per raggiungere il palazzetto di via Palmara. Unica formazione ad aver battuto la neopromossa Aversa nel girone G, temuta da Polimeni nei fondamentali del servizio e del muro, esperta e matura, a loro il coach cinquefrondese contrappone l’entusiasmo del giovane gruppo. Nei play-off, dice Polimeni, non conta l’età ma il coraggio, la forza e la voglia di vincere. Questa l’iniezione di adrenalina che vale per i suoi atleti, ma soprattuto per i tifosi che non stanno nella pelle ma mantengono anche loro, scaramanticamente, i piedi per terra.
In città e sui social non si parla d’altro che della partita di sabato la cui visione sarà garantita anche ai cinquefrondesi e tifosii lontani grazie all’ennesimo sforzo dello staff dell’Edicola di Pinuccio che sulla home del proprio sito e sul canale Cinquefrondi Channel trasmetterà in diretta web-streaming l’incontro a partire dalle ore 18:45
2 commenti
giuseppe bellocco
15 maggio 2014 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Cari amici di Cinquefrondi approfitto dello spazio concesso dall’Edicola di Pinuccio per lanciare un appello a tutti i Cinquefrondesi che per vari motivi vivono lontano da Cinquefrondi per invitarli a fare di tutto affinchè sabato prossimo in occasione della prima delle semifinali previste siano presenti al Palazzetto dello sport per incitare i nostri portacolori
Forza sabato tutti insieme per un sogno
marcello ciccia
17 maggio 2014 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Per arrivare in cima alla montagna, si possono scegliere tante vie. Ognuno cerca la più ideale x le sue capacità.
una sola accomuna la destinazione finale, la testa…sempre attiva x superare tutte le difficoltà.
in bocca al lupo