CINQUEFRONDI – Pubblichiamo di seguito quanto riportato da due testate giornalistiche cartacee ed una web che hanno visitato la mostra “spacchettiamo lo smartphone” micro museo della tecnologia allestito presso la sede dell’Edicola di Pinuccio in Piazza della Repubblica a Cinquefrondi. Le visite sono coincise con quella di una intera classe della locale scuola secondaria superiore di primo grado.
Reggiopress.it 15/12/2014 – di Giuseppe Campisi
CINQUEFRONDI. Dalla valvola al microchip, ovvero uno sguardo retrospettivo all’ingegno dell’uomo per affermare il riscatto dell’audace memoria semiartigianale dei primordi congiunta in parallelo all’attuale era tecnologica, riorganizzata e pronta per essere fruita quale materiale didattico per le giovani generazioni di nativi digitali. E’ quanto gli intraprendenti volontari dell’associazione culturale Edicola di Pinuccio hanno saputo fare curando dettagliatamente l’allestimento di una mostra-museo dal titolo “Spacchettiamo lo smartphone” presso i locali della stessa associazione, in Piazza della Repubblica, con l’intento di documentare le tappe sequenziali che hanno condotto gli utenti ad usufruire degli attuali servizi dei moderni apparati smartphone partendo però dai primi strumenti che se agli occhi dei moderni visitatori possono apparire vetusti se non addirittura rudimentali epperò è bene sapere che sono state le fondamenta indispensabili per i successivi step di sviluppo fino ai tascabili dei giorni nostri. Un allestimento ricco, assemblato grazie alla partecipazione ed alla generosità della cittadinanza che ha fornito gli strumenti ed i vari apparati che hanno consentito di predisporre una esposizione veramente corposa – ad oggi, un unicum assoluto nel suo genere nell’intera Calabria – con oggetti, all’occhio contemporaneo, curiosi e desueti ma che grandissima attenzione e cura hanno richiesto ai proprietari per giungere intatti fino a noi. Ben otto le sezioni approntate (fotografia, musica, radio, televisione, calcolo, scrittura, telefonia e video, ndr) che possono contare su macchine datate da fine ‘800 sino ai secondi anni ’90 per illustrare ai visitatori, in un percorso storico-attualizzato con tanto di guida, gli stadi evolutivi di un progetto di cambiamento al passo con i tempi del progresso tecnologico quale manifesto miglioramento non solo delle condizioni di vita per gli utenti altresì quale sintesi della dinamica dell’accrescimento delle conoscenze tecnico-industriali e produttive. La prova? Molto spesso il riscontro è nelle dimensioni – oltre che nella funzionalità – dei congegni che, partendo da un ingombro abbastanza irrefutabile, si sono via via sottoposti ad una drastica cura dimagrante che ha concesso agli users una misura sempre più micro. Una rassegna molto particolare e ben curata – che meriterebbe certamente una migliore attenzione delle istituzioni locali, quantomeno sotto l’aspetto logistico – aperta al pubblico e caldamente raccomandata agli alunni degli istituti delle scuole primarie di primo e secondo grado (con, peraltro, alcuni istituti cittadini che hanno già aderito entusiasticamente all’iniziativa accompagnando alla mostra una cinquantina di meravigliati ragazzi, nda) e sempre fruibile previo contatti con la stessa associazione che, in forma e nei modi prettamente consoni al volontariato educativo, mette anche a disposizione un “virgilio” per commentare e descrivere rarità e funzioni degli oggetti in mostra anche per capacitare, sensibilizzandole, le nuove generazioni sul serrato quanto irreversibile processo di mutamento che coinvolge, in un lieve batter di ciglia e quasi senza accorgersene, l’intera umanità.
Il Quotidiano del Sud 07/12/2014 – di Simona Gerace
CINQUEFRONDI – “Spacchettiamo lo smartphone. L’evoluzione tecnologica degli ultimi 60 anni. Gli oggetti originali “genitori” dei moderni telefoni tuttofare”. Questo il titolo di una mostra tecnologica messa in piedi dall’associazione cinquefrondese “Edicola di Pinuccio”, per far conoscere alle giovani generazioni le tecnologie dei tempi passati, confluite nei moderni smartphone. Nella giornata di ieri, la mostra è stata, per la prima volta, aperta alla visita guidata di una prima classe dell’Istituto Comprensivo “Della Scala”. I giovani studenti, hanno potuto vedere oggetti a loro sconosciuti, e ascoltare la spiegazione dettagliata, oggetto per oggetto, del socio dell’Edicola, Francesco Bonini, il quale si è lasciato andare a curiosità e chicche, suscitando l’interesse dei più piccoli che hanno proposto osservazioni e formulato domande. Nei locali di Corso Garibaldi sono infatti stati esposti una regia tv degli anni 80, macchine fotografiche e telecamere dagli anni 30 in poi, lastre, pellicole 6×9, diapositive, rullini, un grammofono, un mangiadischi, una fonovaligia, 18 e 45 giri, vecchie musicassette, tv, registratori di cassa, macchine da scrivere, telefoni fissi e i primi modelli di cellulare, tutti messi a disposizione da cittadini cinquefrondesi, desiderosi di contribuire alla conservazione delle tecnologie del passato. Un lavoro quindi, di recupero della memoria ormai perduta, quello dei soci della “Edicola”, i quali hanno ben pensato di presentare ai più giovani tutti gli oggetti che un tempo erano appannaggio di famiglie di signori, mentre oggi le stesse funzioni sono contenute negli smartphone. «È la prima volta che il nostro lavoro viene messo a disposizione dei ragazzi. – ha informato entusiasta Bonini – L’idea è quella di far diventare la mostra permanente». A questo proposito, la “Edicola di Pinuccio” ha lanciato un appello ai cittadini, affinché non buttino oggetti antichi, ma li concedano in esposizione. Un altro appello è poi stato rivolto alle istituzioni locali, a cui è stato chiesto di mettere a disposizione uno spazio, affinché la mostra, unica in Calabria e tra pochissime in Italia, possa diventare permanente e possa essere visitata non solo da cittadini della Piana, ma anche dagli appassionati del genere. Infine un ultimo invito alle scuole, affinché ci portino gli studenti. Il sabato mattina, infatti, i volontari dell’Edicola saranno a disposizione di tutte le scuole che vorranno visitare la mostra. A fare da cornice all’esposizione, una serie di foto della “Collezione Tropeano” raffiguranti personaggi e luoghi di Cinquefrondi dagli anni Trenta in poi.
Gazzetta del Sud 09/12/2014 – Attilio Sergio
CINQUEFRONDI – Mattinata particolare per gli alunni della media del Comprensivo “Della Scala” che, accompagnati dai loro docenti, hanno visitato, in piazza della Repubblica, all’interno della sede dell’associazione “Edicola di Pinuccio”, l’originale mostra-museo sull’evoluzione tecnologica degli ultimi sessant’anni, ad ingresso gratuito, ricca di oggetti originali “genitori” dei moderni “telefoni tuttofare”. Una bella idea quella messa in atto dai volontari dell’Edicola di Pinuccio che grazie al “passaparola”, ha visto per giorni tanti cinquefrondesi fare a gara nell’arricchire la mostra-museo con autentici pezzi di storia come un grammofono portatile a manovella degli anni ’30, una macchina da scrivere di fine anni ’20, una televisione a valvole americana del 1953, splendidi modelli di macchine fotografiche risalenti agli anni ’30, vecchie radio degli anni ’40. Gli alunni della scuola media in una sorta di visita guidata hanno ammirato, attraverso oggetti da collezione, la storia dell’evoluzione tecnologica: dalla cinepresa video8 al proiettore 8mm, dalla radio a valvole anni ’30 alla radiolina a transistor che si usava al campo sportivo negli anni 70, dal commodore 64 al primo esempio di pc portatile passando attraverso la prima console tv antesignana della moderna playstation, dal registratore a bobina “Geloso” ai moderni sistemi di riproduzione audio passando attraverso “stereo 8″, “stereo 7″ ed il famoso giradischi di “Selezione” capace di riprodurre in vinile il suono dei dischi 33, 45 e 78 giri, dal telefono a disco ai telefonini mobili passando attraverso il primo esempio di videotelefono. Tante le domande dei bambini incuriositi davanti a così tanti pezzi “originali” di storia.