CITTANOVA – Ho riflettuto parecchio prima di replicare ai gratuiti insulti di Carlo Cleri. Sono stato combattuto sul ribattere o meno alle sue contumelie. Avrei preferito non farlo. Ma mi trovo costretto a dare risposta, perché ho il dovere di tutelare la mia onorabilità di uomo, di imprenditore e di politico. Ho deciso di rispondere perché Cleri mistifica la realtà. Mi accusa di usare “violenza verbale” nei suoi confronti. Ma mi attacca usando un repertorio e un campionario di offese volgari, squallide, a volte irripetibili. Ognuno ha il proprio stile.
Rispondo perché mi preme sottolineare la genesi di questa polemica. Una polemica nata dalla rabbia di Cleri perché ho rivendicato, di fronte al mio comprensorio, l’azione amministrativa di cui sono stato protagonista. Secondo il sindaco di San Giorgio Morgeto, non avrei il diritto di farlo. Non dovrei fare politica, insomma. Ed essendomi “azzardato” a parlare all’opinione pubblica dei miei risultati personali, ha pensato bene di “punirmi” attaccandomi sui giornali. Questi metodi non mi sono mai appartenuti, né li accetto. Li trovo degni dei peggiori sistemi totalitari, dove si cerca di soffocare qualsiasi voce diversa rispetto a quella del “regime” e l’unico metodo che si conosce è la sistematica demonizzazione dell’avversario.
Ma Cleri si può rassegnare: fino a quando vivremo in democrazia e con una stampa libera, non potrà coprire i miei successi politici ed elettorali con i suoi insulti. Questo metodo, volto alla distruzione dell’avversario politico considerato un “nemico”, non appartiene alla mia cultura. Che è la cultura del lavoro, del rispetto dell’altro, della collaborazione nell’interesse superiore della collettività. Non entro neanche nel merito delle sue affermazioni, che francamente trovo contrassegnate da un’arroganza che supera ogni limite. Voglio però far presente che questa sua sfida, questo “duello” a cui mi ha invitato stabilendo a suo piacimento il giorno, l’ora e il luogo, rievoca comportamenti autoritari che sono certo non appartengano neanche al sindaco di San Giorgio Morgeto, il quale non credo abbia titolo per impormi alcunché. Avremo certamente modo di confrontarci di fronte all’opinione pubblica. Per il momento, però, è bene che ognuno continui a occuparsi di ciò che stava già facendo. Io continuerò a dare risposte ai cittadini del Territorio quotidianamente e con impegno. Non credo che Cleri abbia bisogno di consigli da parte mia. Operi come meglio crede. Saranno i cittadini, attraverso la loro libera espressione del diritto di voto, a sancire chi avrà lavorato meglio.