• Pentimele, il Corso e il Lungomare in viaggio tra i tesori di Reggio. Graffiti “verdi” contro lo scempio della passeggiata a mare
    23/04/2012 | Legambiente Calabria | comunicato

    REGGIO CALABRIA – Nel 1983 la I edizione della CORRIREGGIO riuscì a bloccare la speculazione e la “privatizzazione” della Collina di Pentimele. Negli anni l’idea di un Parco Urbano – che valorizzasse e salvaguardasse bellezze e paesaggio, donasse ai cittadini un polmone verde da vivere quotidianamente, con l’insediamento di forme di commercio ed economia sostenibili con le peculiarità dell’area – ha fatto molta strada: l’inserimento nel progetto Urban, il bando, la definizione di un progetto d’avanguardia, l’inserimento nel Por-Asse Città 2000-2006. Poi il nulla. Del Parco Urbano non s’è più parlato e, nonostante le denunce e gli esposti, l’aggressione della speculazione edilizia avanza. Ecco perché la CORRIREGGIO 2012 torna a occuparsi della Collina di Pentimele, oggi che l’area è addirittura inaccessibile ai più per via di una frana che blocca la strada dal versante nord. Zainetti e fotocamere in spalla, ieri mattina la “spedizione” di Legambiente dal tema “SPAZI DI NATURA IN CITTA’” ha riconquistato il versante. Alla testa del plotone – un gruppo di normali cittadini di tutte le età, armati di scarpe da trekking e di tanta passione per le bellezze di Reggio – le guide del “CAI – Club Alpino Italiano – Sezione Aspromonte”, che quest’anno compie 80 anni e li festeggerà con il Premio CORRIREGGIO 2012. Giunti in vetta, gli escursionisti hanno trovato il tesoro di Reggoi: la splendida vista dello Stretto, un paesaggio unico, da proteggere e valorizzare sempre di più, come ha sottolineato Alfonso Picone Chiodo del CAI. Sempre nella mattinata di ieri, Piazza Campagna è stata teatro di “AMBIENTANDO S’IMPARA”, uno spazio di formazione creativa e sensibilizzazione ambientale, in collaborazione con Action Aid e gruppo scout AGESCI RC1. Il compito di mettere in piazza pillole di ecologia è toccato a Paola Nasti e Mariacaterina Gattuso, rispettivamente della segreteria del Circolo di Reggio e della segreteria regionale di Legambiente. Nel pomeriggio i ragazzi di Legambiente Giovani hanno riconquistato il Lungomare Falcomatà con un blitz creativo, in collaborazione con gli attivisti di TERREARSE.IT. Armati di pennelli, vernici e spray, i “graffitari” ambientalisti hanno preso possesso della “passeggiata a mare” e ricolorato uno dei fatiscenti gazebo. Tutt’attorno, a due passi dall’Arena dello Stretto, lo scempio: scritte inneggianti all’amore, di tutti i colori e di tutti i tenori, che hanno deturpato uno dei luoghi simbolo della città. Ecco perché s’è provato a rimediare con “UN ALTRO MODO D’A/MARE”. Mentre l’artista reggino Ferdinando Armeni ha preso la bomboletta in mano per realizzare la sua “Ecopolis” – un graffito su pannelli rimovibili – i ragazzi di Legambiente e TerreArse.it hanno allestito una sorta di muro della partecipazione e della cittadinanza attiva. Un cartellone “Le mani sulla città” da colorare appoggiando i palmi ben spalmati di tempera. E poi due enormi lavagne all’insegna del “Odi et Amo”, da riempire con pensieri, riflessioni, sfoghi e speranze. Tra gli “odi” più gettonati l’immancabile antipolitica, mentre tra gli “amo” più in voga nessun segno degli innamorati che hanno colonizzato il Lungomare con le loro scritte, ma la firma di tanti reggini innamorati della loro città. Anche in questo caso, un altro modo d’amare Reggio, denunciandone il degrado e difendendone le bellezze.