SI APPRENDE da fonti istituzionali che la Giunta Regionale per mezzo dell’assessore Gentile ha inteso attivarsi per avviare il piano casa attraverso il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica. Di per sé una buona novella, viste le numerose difficoltà che incontrano le persone disagiate a reperire un’abitazione per vivere dignitosamente o le giovani coppie che spesso non possono formare una famiglia a causa della precarietà che, come non dovrebbe esser ovvio, preclude l’accesso ad una qualsivoglia forma di finanziamento e/o mutuo per acquistare una casa. Ecco che il 1 febbraio è stato approvato in Consiglio una sorta condono mascherato sottoforma di Piano Casa che introduce sostanzialmente non tanto la possibilità di reperire fondi per la costruzioni di abitazioni in edilizia residenziale per gli incapienti, ma introduce la possibilità di effettuare modifiche plano-volumetriche connesse alla realizzazione di interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione strutturale. Secondo il nuovo testo, infatti, i lavori possono essere realizzati in deroga alle
previsioni dei regolamenti comunali e degli strumenti urbanistici e territoriali comunali, provinciali e regionali, purché siano rispettate le norme nazionali in tema di distanze minime e altezze massime, codice della strada, abbattimento delle barriere architettoniche, tutte le disposizioni sulle costruzioni in zona sismica e sull’assetto idrogeologico. Peraltro, gli interventi saranno ammessi anche sugli edifici non residenziali consentendo, inoltre, sia la variazione della destinazione d’uso che del numero delle unità immobiliari. Un buon affare per l’Ance ed i facoltosi proprietari di unità immobiliari che intendono ristrutturare, si capisce. Dunque, per gli aventi diritto abitazione? Sì, una bella conferenza stampa per rimarcare che è ancora attivo il bando relativo alla Legge 36/2008 e che sono programmati (ma non si specifica per quando) investimenti dalla Regione per circa 350 mln di € che, a cascata, dovrebbero ingenerare un indotto di oltre 900 mln di € . Peccato però che l’assessore si sia dimenticato di riferire che il bando benché sia attivo, sia stato fatto oggetto d’una procedura d’annullamento con determina del 30/09/2010 tutt’ora vigente. Per cui mutatis mutandis non è cambiato nulla. Ora, va bene propagandare, ma sarebbe anche necessario mostrare l’arrosto dopo aver provveduto a spanderne il profumo. Se è vero com’è vero che l’edilizia residenziale pubblica in Calabria non solo è ferma ab immemorabili, che la poca che si è realizzata è stata consunta dal tempo e dai vandali, e che le graduatorie per l’assegnazione delle rare disponibili procedono a rilento, tanto par che basti ad indurre i presunti fortunati aventi diritto non solo alla perdita di fiducia ma anche e soprattutto a trovar riparo. Ecco, qui si evince in tutta la sua invitabile brutalità la metafora della burocrazia italiana del poi si vedrà che ci affligge accerchiandoci. Un po’ come quel luminare
medico che, studiando troppo, lascia morire il paziente. Giuseppe Campisi.
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Piano Casa, un condono mascherato da opportunità. Ai meno abbienti però continua a servire un tetto24/02/2012 | Giuseppe Campisi | Edicola di Pinuccio