REGGIO CALABRIA – In merito alla conclusione della prima fase di valutazione dei Pisl (Progetti Integrati di Sviluppo Locale) esprimo il mio compiacimento per i risultati fin qui conseguiti dalle proposte pervenute dai territori della Provincia di Reggio Calabria. In attesa della valutazione di merito, registriamo sette progetti ammessi nella tipologia “Borghi d’eccellenza” (anche se uno con riserva), due nella “Mobilità”, sette nella “Qualità della vita” (tra i quali uno con riserva), due nei “Sistemi produttivi” e sette nei “Sistemi turistici”, compreso uno con riserva. Auspicando che le tre ammissioni con riserva si trasformino in ammissioni a tutti gli effetti, i risultati conseguiti sono il frutto di una mutata capacità di fare rete sui territori. I tavoli di partenariato per le elaborazioni progettuali hanno visto insieme Provincia, Enti Locali, terzo settore, sistema imprenditoriale. Da tutto ciò ne deriveranno ingenti risorse economiche per lo sviluppo dei territori, non più con la logica “a pioggia” bensì in un quadro, appunto, di progettazione integrata. Gli investimenti consentiranno di realizzare interventi armonici ed integrati tra di loro, ben amalgamati ed in grado quindi di dare risposte di “sistema” all’esigenza di far uscire il territorio della Provincia di Reggio dal ritardo di sviluppo in cui si trova. Particolare soddisfazione la voglio esprimere per il Pisl “Disabilità e disagio sociale”, presentato nella tipologia Qualità del vita, con il Comune di Bianco capofila. Prendo atto, in quanto promotrice di questa specifica proposta, che l’intuizione iniziale si sta trasformando, piano piano, in concretezza e realtà. Ritengo che l’esperienza di concertazione avviata con i Pisl non debba essere fine a se stessa, ma vada portata avanti con coraggio e determinazione, per costruire percorsi virtuosi stabili e duraturi, soprattutto per quanto attiene le politiche sociali. E’ soprattutto in questo campo, infatti, che emerge la necessità di superare i campanilismi per leggere i bisogni e programmare e gestire interventi in ambiti comprensoriali, come peraltro è previsto dalla normativa nazionale e regionale. Una risposta a questa esigenza potrebbe essere rappresentata dalla costituzione di un consorzio ad hoc tra Comuni, che veda coinvolti anche tutti gli attori sociali presenti sul territorio.
Reggio Calabria, lì 19 febbraio 2012 Maria Alessandra Polimeno