POLISTENA – L’Imu ex Ici, introdotta dal Governo Monti, colpirà ancora una volta le fasce più deboli e non i grandi patrimoni e spingerà il nostro Paese ancora di più verso una crisi economica devastante, soprattutto per il nostro già fragile territorio. Sulle famiglie in questo momento sta gravando un carico fiscale piuttosto elevato; alla tassa sulla casa si aggiungono, in particolar modo, i costi per l’aumento della luce, del gas e da settembre l’aumento ulteriore dell’Iva per iconsumi, che passerà al 23%;
L’Amministrazione comunale di Polistena, che adotta la decisione di abbassare l’aliquota IMU per la prima casa dal 0,4 (aliquota base) al 0,2, non ha il coraggio, operando una vera e propria discriminazione sociale, di assumersi la responsabilità, come proposto da Noi, di operare una distinzione tra le “categorie catastali”. La maggioranza ha deciso di votare un’aliquota dello 0,2 indistinta per: Abitazioni di tipo signorile, Abitazioni di tipo civile, Abitazioni di tipo economico, Abitazioni di tipo popolare, Abitazioni di tipo ultrapopolare, Abitazioni di tipo rurale, Abitazioni in villini, Abitazioni in ville, Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici. Com’è evidente a tutti, vivere in una casa rurale e/o in una casa ultrapopolare non è la stessa cosa che vivere in ville e/o villini; bisognava distinguere se, veramente, si aveva a cuore l’interesse dei cittadini più disagiati. Chi più ha più dovrebbe pagare, ma non è stata questa la scelta dell’Amministrazione di Polistena. Il nostro Gruppo, pur valutando positivamente lo sforzo fatto per limitare la tassa sulla 1^ casa, non si è sentito, come ha fatto la maggioranza, di uniformare tutti i cittadini allo stesso livello economico.
Non lo abbiamo ritenuto ne giusto e ne equo. Così come non abbiamo considerato onesto aumentare fino allo 0,86 l’aliquota per Negozi e botteghe (le attività commerciali) e per Laboratori per arti e mestieri (gli artigiani). Tutti aumenti che si scaricheranno automaticamente facendo lievitare i prezzi al consumo a danno dei cittadini. Parimenti insufficiente abbiamo valutato la decisione di limitarsi alla semplice applicazione dell’aliquota minima, lo 0,76, per i terreni agricoli, bisognava avere un’attenzione maggiore verso i piccoli proprietari agricoli abbassando l’aliquota. Questa Amministrazione comunale, eccellente venditrice di fumo, mette ancora una volta le mani in tasca ai cittadini carpendone la buona fede.
D’altronde l’aveva già fatto nel recente passato modificando i coefficienti della COSAP e raddoppiando l’addizionale comunale IRPEF, i cui costi sono pagati dai consumatori.
Infatti con la COSAP: – La tassa delle aree per il mercato settimanale, è passata da 0,45 a 0,70. Con un Aumento del Doppio; – La tassa delle aree per il Commercio itinerante dei produttori agricoli è passata da 0,5 a 1. Con un Aumento del Doppio; – La tassa delle aree per le Attività in occasione di fiere da 0,75 è passata a 2. Con un Aumento del Doppio; – La tassa delle aree per Impalcature e ponteggi è passata da 0,3 a 0,6. Con un Aumento del Doppio; – La tassa delle aree per gazebo e strutture similari è passata da 0,1 a 0,5, Quintuplicandosi. Raddoppiata, infine, da 0,2 a 0,4 l’addizionale comunale IRPEF, che stanno pagando tutti coloro che percepiscono una busta paga (Pensionati e dipendenti tutti). Ci sono ancora le condizioni per andare incontro ai cittadini meno abbienti, basta volerlo, Noi l’abbiamo già proposto, auspichiamo un ripensamento della maggioranza