POLISTENA – Un incontro con al tavolo cinque parlamentari contemporaneamente da queste parti non si ricorda a memoria di cinquantenne. Eravamo abituati a vedere l’arrivo in pompa magna di qualche deputato solo in occasione di incontri pre-elettorali, sempre preceduto da autoblu e decine di agenti di scorta, decine di telecamere e di giornalisti pronti ad annotare sui taccuini ogni passaggio delle relazioni del parlamentare di turno sperando in un incontro più ravvicinato per “personalizzare” il pezzo da mandare in stampa o da pubblicare sul web. Quello che si è visto ieri sera a Polistena è tutt’altra cosa. Il Movimento Cinque Stelle “scende” o, come affermato da Federica Dieni nel corso del suo intervento, torna in modo semplice tra la gente comune dopo aver vissuto intensamente per mesi nel Palazzo ed aver lavorato alla strutturazione del Movimento.
Attivisti, simpatizzanti, gente comune e curiosi gremiscono la sala del palazzo Sigillò sul corso Mazzini a Polistena, non ci sono più posti nemmeno in piedi. Poche però le presenze di inviati delle testate giornalistiche che, seppur invitate, come ha detto Fabio Auddino, coordinatore del meetup di Polistena e moderatore dell’incontro, non hanno ritenuto di essere presenti. Una sola telecamera e due reporter uno della carta stampata ed uno di testata giornalistica web. I parlamentari sono reduci da un incontro tenutosi sabato a Serrastretta, in mattinata il senatore Molinari ha fatto visita al locale ospedale mentre Morra, Parentela, Dieni e Nesci hanno incontrato i sindaci di Gioia Tauro e San Ferdinando per parlare della vicenda delle armi chimiche. Assente giustificato Sebastiano Barbanti, impegnato in attività istituzionali lontano dalla Calabria.
E’ stato Fabio Auddino ad introdurre i lavori spiegando i motivi dell’incontro. C’è tanta voglia di partecipazione attiva – ha detto Auddino – l’incontro di oggi è stato voluto ed organizzato per rispetto nei confronti degli elettori del Movimento. I partiti rappresentano il più grande fallimento degli ultimi quarant’anni – ha aggiunto Auddino rimarcando l’attualità di una frase di Berlinguer pronunciata più di trent’anni fa – I partiti vanno riammodernati e riavvicinati alla gente. La presenza di tante persone nella sala testimonia il fatto che la gente ha voglia di verità, quella gente che vuole e può rendersi protagonista diventando cittadinanza attiva. Interventi brevi e concisi quelli dei parlamentari che, a turno, hanno voluto rappresentare il risultato della propria presenza all’interno dei due Palazzi Madama e Montecitorio e, più nel particolare, all’interno delle commissioni nelle quali ognuno di loro è impegnato.
Parla per primo Francesco Molinari, 49 anni, avvocato, senatore cosentino di Montalto Uffugo, vicepresidente del gruppo e della commissione Finanze, membro delle commissioni Politiche europee, Federalismo fiscale ed Antimafia. Ed è proprio in queste qualità ed in questa veste che manifesta l’impegno del Movimento per impedire la privatizzazione della Banca d’Italia e la volontà di incidere per la riappropriazione della sovranità nazionale persa in favore dell’Europa. Occorre, a parere del senatore, sedere ad un tavolo con la stessa capacità degli altri, va riconosciuto all’Unione ed alla sua Costituzione il merito di aver scongiurato qualsiasi guerra, ma l’unione monetaria non basta. A seguire l’argomento Calabria ed il rapporto stretto con i potentati, uno tra questi la ndrangheta. La Calabria è terra magnifica ha detto Molinari – noi e voi insieme siamo chiamati a cambiarne il corso, noi siamo la vostra voce per le battaglie sul territorio.
Il Movimento Cinque Stelle non sarà mai un partito, ha già lavorato e sta lavorando per l’individuazione e la rimozione di particolari situazioni ostative, decisiva l’attività del Movimento in alcune circostanze come nel caso dell’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti anche se una nuova legge truffa aggira il risultato ottenuto. Lavoriamo – ha detto Molinari – per liberare l’informazione che non consente al cittadino di essere consapevole delle proprie scelte, usiamo la rete come unico strumento di comunicazione con il territorio. Avendo rinunciato al finanziamento pubblico abbiamo qualche limite di organizzazione ma pensiamo di sopperire con incontri di questo tipo nei quali ci possiamo rapportare con la gente. La macchina parlamentare di Cinque Stelle è oliata, ha prodotto e produce tanto, ora è il momento di incontrare il territorio e liberarlo da una classe dirigente locale che ha sperperato l’ingente quantità di risorse pervenuta in maniera vana.
E’ stata poi la volta di Nicola Morra, decano del gruppo parlamentare calabrese, 51 anni, docente di storia e filosofia, senatore cosentino, vicepresidente della commissione Affari costituzionali, già capogruppo M5S al Senato. L’esordio è ad effetto: “Siamo vostre spie che avete mandato nel Palazzo, un Palazzo fetido, molto più fetido di quanto possiate immaginare”. Il Parlamento potrebbe legiferare ma su alcuni argomenti non lo fa perché condizionato dall’esterno. Non è un luogo di ascolto, è svuotato nei fatti e reso privo di significato. E poi via a raccontare il risultato dell’effetto apriscatole. Un piccolo esempio del trasformismo: commissione affari costituzionali, in votazione tre ordini del giorno avanzati il primo da Pd, Scelta Civica e Sel, il secondo dalla Lega, il terzo dal Movimento. Calderoli chiede la votazione in giornata per evitare stravolgimenti esterni, tutti d’accordo, si vota l’odg del Pd che non passa, Zanda chiede il rinvio che viene avallato inspiegabilmente anche dalla Lega. Tutto rinviato ad altra giornata, intanto la Lega rimodula il proprio odg ma, come per incanto, dopo un primo ulteriore rinvio, qualche minuto prima della ripresa dei lavori, arriva un sms che annuncia che la seduta veniva “sconvocata”. Erano arrivate indicazioni dall’esterno. Di queste cose, ha detto Morra, non c’è traccia tra le cronache parlamentari ed è per questo che occorrerebbe rendere trasparenti i lavori delle commissioni per consentire a tutti di venire a conoscenza di quanto accade all’interno di esse. In conclusione del suo intervento Morra ha rivolto il suo pensiero ai giovani di oggi. “I giovani non possono pagare il conto di un pranzo consumato da altri, la generazione dei quaranta-cinquant’enni abbiamo goduto di maggiori diritti. I ragazzi devono essere protagonisti e scendere in campo per la rigenerazione del Paese”
Dalila Nesci, 27 anni, cittadina di Tropea (VV), deputata, componente delle commissioni Politiche europee, e di Vigilanza Rai, della Giunta per le autorizzazioni e del Comitato per i procedimenti d’accusa. Apertura con ringraziamento a tutti gli attivisti, poi spiegazione del nuovo modello di gestione della pubblica amministrazione senza soldi o con risorse limitate al minimo. Nella Commissione di vigilanza sulla Rai, ha detto Dalila Nesci, di cui è presidente Roberto Fico, il Movimento, pur avendo a disposizione un budget di trentottomila euro (già ridotto di metà con la spending review) ha speso solo 188 euro. E’ l’esempio di come all’interno del Palazzo spendiamo i soldi come se fossero i soldi di casa nostra. In questa ottica abbiamo chiesto in commissione vigilanza che ci vengano forniti gli elenchi dei fornitori della Rai, il nostro obiettivo è quello di dimostrare che l’azienda di stato spende soldi inutili appaltando all’esterno servizi che potrebbero essere benissimo espletati dai dipendenti interni. Altro capitolo quello della presenza del Movimento all’interno delle televisioni. Il criterio assurdo di ripartizione degli spazi è collegato ad una legge elettorale che favorisce alcuni con il premio di maggioranza che conta anche ai fini della ripartizione stessa. Nonostante ciò siamo riusciti ad ottenere maggiore visibilità passando dal quattro all’otto percento la nostra presenza. Fiato sul collo sui direttori dei tg quindi e corretto uso della presidenza pur non avendo strumenti di comunicazione a disposizione.
Abbiamo sconfessato, ha detto la Nesci, alcuni “spot” governativi, primo fra tutti quello della abolizione delle Province per le quali è prevista solo la sostituzione con le Città Metropolitane. Nessun recupero di risorse anche in virtù del fatto che se i comuni (almeno un terzo di quelli ricompresi nel perimetro della città metropolitana nascente – ndr) scelgono di non aderire a queste ultime, rimangono nella Provincia che non viene quindi abolita. Altro argomento la vicenda della “Terra dei fuochi” sulla quale ha sottolineato la solidarietà del gruppo calabrese ai colleghi campani delusi da un provvedimento che indica la volontà di intervenire ma non ne chiarisce i modi. Nello stesso provvedimento si è tentato di inserire emendamenti a favore dell’istituzione del registro tumori in tutte le province e poi relativamente alla situazione di emergenza ambientale in Calabria. Emendamenti tutti respinti.
E’ stato poi l turno di Paolo Parentela, nato a Catanzaro, 30 anni, diplomato, deputato, componente Commissione agricoltura. – Abbiamo avuto una gran voglia di lavorare sin dal primo momento ed a maggior ragione dopo la costituzione delle commissioni parlamentari ma, a sorpresa, le nostre richieste di convocazione sono state disattese. Abbiamo dovuto occupare l’aula, tutto era fermo in attesa della formazione del nuovo governo, pur non essendo questa una condizione ostativa alle attività delle commissioni. – Parentela ha ricordato l’esperienza del voto via web per la designazione del candidato alla Presidenza della Repubblica, poi è passato a parlare di agricoltura calandosi nella realtà calabrese. Dobbiamo ripartire, ha detto il deputato, in Calabria ed in Italia. L’avere svenduto il territorio alle multinazionali industriali ha creato solo disoccupazione. L’attività parlamentare raggiunge risultati parziali come nel caso della mozione contro gli organismi geneticamente modificati. L’assurda emissione di un decreto ministeriale per l’applicazione di una legge è arrivata in ritardo rispetto alla semina, già avvenuta nel norditalia, usando ogm. Mancano ancora i decreti attuativi sul “Made in Italy”. Abbiamo dovuto protestare platealmente anche per l’emissione di un decreto che istituisse un numero di conto corrente cui riversare le somme “risparmiate” dai parlamentari del gruppo e ancora non destinate allo scopo indicato del finanziamento alle piccole e medie imprese. Anche Parentela ha voluto citare un episodio emblematico rispetto a quello che succede in Parlamento e nel rapporto tra quest’ultimo e le Istituzioni subordinate. Il settore di produzione delle castagne, in crisi a causa dell’importazione da paesi concorrenti quali la Cina, la Yugoslavia e la Croazia, è stato oggetto di una proposta di legge, poi declassata in risoluzione. Sono stati chiamati a relazionare gli assessori delle regioni italiane. L’assessore calabrese, presente a Roma, non ha potuto relazionare per aver dimenticato i documenti in aereo. Nel campo agricolo il Movimento ha presentato una proposta di legge quadro sull’agricoltura contadina e per il riconoscimento della figura. L’agricoltura calabrese va reinventata con l’uso di tecniche nuove ed ecosostenibili eliminando la chimica. Sovranità alimentare, filiera corta ed autoconsumo gli altri argomenti trattati. La politica è servizio civile – ha concluso Parentela – giornalmente combattiamo una guerra contro la voce dei lobbisti.
Per ultima è intervenuta Federica Dieni, 28 anni a marzo, reggina, laureata in giurisprudenza e master in politiche di pace nel Mediterraneo, libero professionista, deputato, componente Commissione Affari costituzionali della Presidenza del Consiglio e degli Interni, componente della Giunta per il Regolamento della Camera. E’ toccato a lei dare conto della difficoltà di lavorare per la corretta interpretazione del regolamento della Camera. L’interpretazione, l’esatta applicazione e l’esercizio delle prerogative previste all’interno del documento fondamentale per l’attività della Camera, hanno consentito ai parlamentari del Movimento di ottenere importanti risultati fermando scempi ricorrendo talvolta allo strumento dell’ostruzionismo. Uno strumento in assenza del quale l’attività parlamentare sarebbe fortemente condizionata e ridimensionata riducendosi solo all’analisi di ddl di iniziativa governativa. La presidenza della Camera sembra proprio indirizzata ad apportare modifiche per evitare proprio l’attività di ostruzionismo. Sulla legge elettorale la Dieni conferma la posizione del Movimento, mantenimento del “Porcellum” modificato con l’inserimento delle preferenze e l’abolizione del premio di maggioranza. I partiti stanno prendendo tempo perché non hanno intenzione di andare alle elezioni a maggio. Sul portale web del Movimento la materia è spiegata da un esperto del settore. Sul finanziamento pubblico ai partiti la Nesci ha voluto rimarcare come l’abolizione sia solo di facciata. L’esecutività del provvedimento si avrà solo dal 2017 però, parallelamente viene riconosciuta la possibilità di detrazione fiscale dei contributi volontari dei cittadini in favore dei partiti nella misura del 50% quando per le altre tipologie di contributo la detrazione è fissata al 20%. La proposta del Movimento in materia di conflitto di interessi non è stata ancora calendarizzata ed è ferma in attesa del proprio turno a causa di limiti regolamentari che determinano il numero massimo di proposte in relazione alla consistenza della presenza in Parlamento.
A seguire gli interventi dal pubblico, i parlamentari pentastellati hanno risposto a domande provenienti da attivisti, simpatizzanti e semplici cittadini. Tra gli argomenti trattati e sollevati quello attualissimo della vicenda delle armi chimiche in transito al porto di Gioia Tauro. E’ stata Dalila Nesci a dare notizia dell’incontro mattutino con i sindaci dell’area interessata. Abbiamo incontrato i sindaci e da loro abbiamo appreso che la notizia è loro arrivata dai giornalisti della CNN e del TG1. Abbiamo presentato una interrogazione urgente ai ministri competenti per avere chiarimenti in merito. Appassionato l’intervento di un attivista di San Ferdinando, pescatore professionista che si è rivolto a Parentela per avere chiarimenti sul settore della pesca praticamente dimenticato. L’organizzazione dei meetup locali e la comunicazione con le strutture centrali e poi la situazione della sanità altri argomenti trattati in rapporto diretto dai parlamentari su sollecitazione da parte dei presenti.