POLISTENA – La nota lanciata il 23 agosto via Facebook dal sindaco di Polistena e ripresa dai quotidiani locali, ha, a dir poco, dell’incredibile. Lascia trapelare, in chi legge, l’evidente nervosismo di sua signoria, che “non la tiene”, perché si vede smontare giorno per giorno il castello di carta che aveva eretto per camuffare il suo fallimento, l’incapacità di amministrare la nostra cittadina, le tresche che aveva ordito. Non solo non da uno straccio di risposta ai tanti quesiti ed ai problemi posti, nella pubblica conferenza stampa del Gruppo Consiliare di Minoranza “Polistena nel Cuore”, nel Comizio della Festa di Sinistra Ecologia e Libertà e nel Comizio del Partito Democratico, ma ha l’ardire di sfidarci rimandando la risposta, a tra qualche giorno, alla cosiddetta festa rossa (ovviamente non avendo alcun punto di riferimento sono costretti a cambiar nome ogni anno).
Si azzarda ancora di parlare di debiti lasciati dalla precedente Amministrazione per € 1.000.000. Allora è doveroso ricordare quali debiti si trovarono nel 2005: 1) € 2.048.814,00 degli anni 2000/2004 di acqua potabile vantato dalla Regione Calabria (Sorical); 3) € 561.987,64 sentenza espropri anni ’80; 3) € 240.770,82 per sentenza esecutiva risarcimento danni illegittimo diniego concessione edilizia; 4) € 35.707,22 debiti fuori bilancio per liti riconosciuti con sentenze a dipendenti, ex amministratori e singoli cittadini. Una montagna di debiti, € 3.346.933,80 (cos’è 1.000.000), a cui abbiamo fatto fronte e risolto, senza strumentalizzarli, nell’interesse del Comune e con riguardo a quanti ci avevano preceduti. Ribadiamo agli smemorati che, a fine Amministrazione 2005/2010, la verifica di cassa certificata, era di € 2.024.570,04 (per finanziamenti vincolati e lavori, ecc.) ed € 2.256.922,40 (come liquidità di cassa). Altro che debiti! E’ stupefacente l’arroganza e la protervia con cui tenta ancora di ammaliare gli ultimi incerti, gli indecisi che sono pronti ad abbandonarlo, dopo avere constatato, in oltre tre anni, quante fandonie e falsità ha raccontato e constatato il “nulla” di questa pseudo Amministrazione.
Invece di preoccuparsi della “festicciola del P.D.”, fermo restando che basta dare uno sguardo alle foto per capire quanto e come, ancora una volta tenta d’imbrogliare, vista la massiccia partecipazione che si è registrata, farebbe bene, a proposito di Enel, di andarsi a rileggere quanto scrivono i funzionari del Comune. E’ vero o non è vero che nella nota è scritto a chiare lettere che non si ha certezza della reale consistenza del debito? E’ vero o non è vero che nella stessa nota si chiede all’Enel la lettura dei contatori? E’ vero o non è vero che nessuna risposta è sopraggiunta da parte della Società, anche se l’Autorità per l’Energia afferma che entro gg. 40 l’Enel “doveva” dare una risposta? E’ vero o non è vero che la stessa non è in grado di risalire ai contratti incriminati? E’ vero o non è vero che il funzionario del Comune, senza mezzi termini ed a chiare lettere, imputa all’Enel la responsabilità dell’intera vicenda, sgravando il Comune da qualsivoglia coinvolgimento? E’ vero o non è vero che nella nota in questione, stante le evidenti, palesi ed esclusive responsabilità dell’Enel, si afferma che il Comune potrebbe essere disponibile ad una eventuale transazione, con una riduzione pari al 70%, dopo aver accertato la reale consistenza del debito e detratte le quote di prima attivazione sui contratti stessi?
Altro che “bufala d’estate” o “teoria negazionista” del Pd. A questi semplici quesiti provate a dare una risposta nella festa rossa; evitate di smentire, però, il solerte funzionario comunale, che sappiamo, ha provveduto, tra l’altro, a far ridurre con intelligenza i consumi telefonici del Palazzo municipale. Noi SI! che siamo convinti come i polistenesi non si faranno più abbindolare, perché hanno ben chiaro ormai il giudizio su cotanto personaggio e sul suo codazzo; sul giudizio, personale, politico e professionale (quest’ultima per chi c’è l’ha) che a Polistena e fuori Polistena si ha di lor signori e di Noi, poveri mortali, che nei ritagli di tempo ci dedichiamo alla politica. Certo, ci sentiremo ancora e ancora, ingiuriare, lanciare invettive e calunnie (non è nostro mestiere acquistare palazzi e nello stesso tempo non chiediamo a cotanti personaggi, a parenti ed affini: se, cosa, dove e come hanno acquistato case, palazzi e ville). Noi non demorderemo, saremo sempre qua a svolgere il nostro dovere di cittadini democratici.