POLISTENA -Non un incontro con i Sindaci del territorio, non una conferenza stampa con i giornalisti, ma solo una “televendita” di venti minuti per convincere l’uditorio su argomenti risaputi. Questa la sintesi della passerella di Renzi al museo civico di Reggio Calabria, dove nessuno ha potuto aprire bocca all’infuori del Presidente. Che la Regione Calabria non sia in grado di filtrare e spendere le risorse nazionali e comunitarie di cui dispone è una verità nota a tutti. Ma questo problema non si risolve con la pillola dell’ottimismo utilizzata costantemente da Renzi (in ciò degno continuatore della pubblicità Unieuro di Tonino Guerra), ma attuando azioni concrete di vigilanza sulla regione o sostitutive, laddove si opera in presenza di burocrazie incapaci e stratificate dentro uffici e stanze regionali.
Avremmo voluto chiedere a Renzi, se ci fosse stato concesso di parlare, come mai la politica del suo Governo in materia di tagli alla spesa pubblica sia stata inasprita a danno dei comuni e degli enti locali. Il decreto-legge n. 66 del 24 aprile 2014, approvato dal Governo Renzi ha compiuto un ulteriore taglio di risorse ai comuni: 360 milioni nel 2014; 180 milioni nel 2015; 180 milioni nel 2016; 180 milioni nel 2017; TOTALE TAGLI AI COMUNI = 900 milioni di Euro nei prossimi quattro anni. Eppure fino a pochi mesi fa, quando cioè ancora l’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri indossava la fascia di Sindaco a Firenze, lo stesso Matteo Renzi non esitava a criticare il suo predecessore elevandosi a paladino dei comuni in difficoltà e contro la politica dei tagli agli enti locali.
Sig. Presidente, come, secondo Lei, potremo mai recuperare queste risorse tagliate dal suo governo? Forse aumentando le tasse e i tributi comunali a svantaggio dei nostri concittadini? E’ forse questa la sua intuizione per far ripartire l’Italia? Dopo la sua visita-lampo ai Bronzi di Riace, dobbiamo riconoscerlo, siamo tutti più convinti sul suo conto. Lei che non sarebbe mai diventato presidente del Consiglio, …”se non passando per le elezioni e mai con inciuci di palazzo”… (parole sue), oggi prosegue spedito nella sua marcia inarrestabile, perfezionando la sua abilità di contorsionista nel ribaltare concetti e parole sue di appena qualche mese fa. Lei che ha restituito 80 Euro in busta-paga a chi percepisce uno stipendio di massimo 1.500 Euro al mese, ma ha tolto la detrazione del coniuge a carico che ne vale altrettanti, deve sapere che al comune di Polistena (proprio in provincia di Reggio Calabria) facciamo meglio, perchè diamo 132 Euro al mese a chi lo stipendio non lo ha proprio.
E ce ne sono tanti senza stipendio, tantissimi aggrappati alla speranza di quegli ammortizzatori sociali decantati nel suo JOB ACT, che funzionano solo sulla carta però. Già perchè in Calabria il pagamento della mobilità in deroga, della disoccupazione speciale, della cassa integrazione, è arretrato di dieci mensilità. Di questi problemi ne è consapevole sig. Presidente? Sono queste alcune delle storie drammatiche della Calabria, giovani e padri di famiglia nella morsa della disperazione sociale, terreno fertile per la ndrangheta che Lei respinge sì a parole, ma non come molti di quei Sindaci presenti al museo a cui ha ritenuto di domare con la museruola, che la combattono in prima persona sul fronte.
La ndrangheta è l’ostacolo principale allo sviluppo, senza le “white lists” imposte per legge, oggi per cominciare un’opera pubblica finanziata, in Calabria servono almeno cinque anni, per portarla a termine altri cinque (se va bene), con gravissime conseguenze sull’occupazione e sulla crescita. Presidente Renzi, queste cose e non solo, avremmo preferito dirgliele in faccia, ma la prossima volta che scenderà in Calabria ce lo faccia sapere con qualche giorno di anticipo, stavolta non verremo con la museruola tricolore, e nemmeno indossando il grembiule dei balilla. Arrivederci presto e buona fortuna!