REGGIO CALABRIA – Le ultime vicende di cronaca accadute in seno a Palazzo San Giorgio, alimentano ancora di più, semmai ce ne fosse ancora bisogno, ciò che cova dietro la “bella immagine” del c.d. Modello Reggio, ideato e diretto dall’attuale Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti. Un intreccio, secondo quanto emerge dalle accuse poste dalla Dda reggina, di interessi illeciti e compartecipazioni politiche che stanno determinando, mano a mano che il livello degli interventi dei magistrati inquirenti diventa sempre più “chirurgico”, una devastazione degli scenari democratici posti a fondamento della collettività e per le garanzie di tutti. Certamente un modello che, a fronte di una positività esteriore che l’ha accompagnato in questi anni, si sta scoprendo interiormente come un contesto dove hanno albergato e tuttora insistono interessi poco chiari fatti di commistioni affaristico-mafiose nelle compartecipate comunali e collusioni in ogni ganglo vitale della vita democratica della città. Di questo passo l’infiltrazione che si sta registrando causerà una voragine tale da far preoccupare quanti ripongono ancor oggi una speranza di mutamento delle condizioni per l’esercizio democratico nel contesto della città di Reggio Calabria. Esprimiamo pertanto profonda preoccupazione per quanto sta venendo alla luce ed auspichiamo un intervento deciso del Ministro dell’Interno affinché possa, in breve tempo, individuare le procedure migliori al fine di effettuare le dovute verifiche in relazione a quanto sta accadendo, oramai da troppo tempo, a Reggio Calabria, ponendola alla pari di quanto fatto, anche nel recente passato, rispetto ad altri consigli comunali successivamente commissariati.