• Processo Scarfò, i legali degli imputati chiedono la rimessione per legittimo sospetto. Udienza rinviata
    27/02/2012 | Angela Corica | Edicola di Pinuccio

    CINQUEFRONDI – Si è chiusa con un nuovo rinvio, l’udienza di uno dei processi partiti dalle denunce di Anna Maria Scarfò, la giovane di San Martino di Taurianova nota alle cronache per essersi ribellata alle violenze e agli abusi subiti a soli 13 anni. I difensori dei 16 imputati coinvolti nella vicenda – con i legali Antonino Napoli e Maria Teresa Caccamo – hanno chiesto e ottenuto la rimessione del processo che si sta svolgendo a Cinquefrondi (sede staccata del tribunale di Palmi) e dunque lo spostamento della sede dell’udienza, per legittimo sospetto. I sedici imputati sono accusati di minacce, ingiurie, e lesioni nei confronti di Anna Maria. Ma, per i legali, il processo doveva svolgersi a porte chiuse e senza il pubblico. Il sospetto è che in aula vi fossero gruppi di persone organizzate in associazioni a difesa della giovane 25enne e una presenza dei media che stanno difendendo – sempre a parere dei legali – Anna Maria Scarfò, visti i recenti articoli apparsi sulla stampa locale e nazionale in queste settimane. Dopo le istanze presentate dagli avvocati il giudice Giuseppe Ramondino, da parte sua d’accordo per la presenza di pubblico e stampa – così come il pm Giulia Pantano – ha dovuto prendere atto e decidere per la rimessione del processo. Alla fine dell’udienza l’avvocato di Anna Maria Scarfò – che nel processo è parte civile assieme alla sorella, Concetta – si è comunque detta “soddisfatta”. Rosalba Sciarrone ha aggiunto che “finalmente Anna Maria non è più sola, e proprio questo ha spaventato gli altri”. A Cinquefrondi, cittadini, associazioni e movimenti – locali e non solo – sono arrivati in gran numero a sostegno di Anna Maria, che alla fine dell’udienza è scoppiata in lacrime ma assieme al suo legale ha ribadito di non essere più sola. Sul caso si pronuncerà la Cassazione.

    fra le associazioni presenti: Fata Morgana; Reggio non Tace; Unione donne italiane; Libera (gruppo di Reggio Calabria); Le Siciliane – Casablanca”; Stopndrangheta.it; Se non ora quando?; le autrici di Non è un paese per donne; Jineca; il centro antiviolenza Margherita; Associazione antimafia “Rita Atria”

    Alcune dichiarazioni raccolte presso il Tribunale al termine dell’udienza di oggi

    Avv. Antonino Napoli

     

    Avv. Rosalba Sciarrone

     

    Da Messina, Claudia