ANCORA UNA VOLTA assistiamo al fallimento della politica di fronte a quella che era l’ultima occasione utile, a breve termine, per avviare su questo nostro martoriato territorio una valida azione di programmazione e sviluppo. La sfida era di quelle importanti al punto di coinvolgere direttamente tutti i sindaci dei comuni della provincia. Premetto che l’impegno del partneriato “ Vibo Giardino sul Mare” all’interno dei Pisl, Progetti Integrati di Sviluppo Locale, è stato esemplare grazie anche all’apporto progettuale completamente gratuito che il Comune di Vibo ha messo a disposizione tramite i propri tecnici pur non essendo ente fruitore di eventuali finanziamenti. Si trattava di un progetto ambizioso atto a rivedere e ridisegnare la programmazione turistica su tutto il territorio Provinciale fermo restando che in questi anni è ormai acclarato, i dati lo dimostrano, il cosiddetto turismo balneare punto di forza tanto sbandierato nelle dinamiche territoriali concernenti lo sviluppo turistico locale è fallito.
Si trattava di rivedere il concetto stesso di turismo per questo territorio puntando con forza e convinzione che un’alternativa valida era possibile. Se progetto integrato di sviluppo doveva essere, come più volte ribadito dai tecnici regionali, bisognava coinvolgere a 360° il territorio sviluppando un’opportunità seria e sostenibile per tutti i territori comunali che avevano aderito al partneriato. Con molte difficoltà siamo riusciti 18 Comuni, il 40% della Provincia, a ridisegnare attorno ai due comuni attrattori del progetto Mileto e Zambrone un percorso turistico religioso che partendo dalla costa interessava coinvolgendo per la prima volta i comuni dell’entroterra per arrivare ai confini delle Preserre. La presunzione di aver concepito un percorso alternativo che andava a valorizzare quelle che sono le prerogative territoriali di ogni Ente sotto i molteplici aspetti: religioso, enogastronomico ,culturale, balneare, paesaggistico e naturalistico ci lasciava ben sperare. Ma ancora una volta la seria programmazione non ha avuto il sopravvento sulla distribuzione a pioggia dei finanziamenti vanificando quella che poteva essere un occasione unica per un effettivo rilancio del turismo locale. Si è continuato a foraggiare a livello regionale e locale, senza attuare discontinuità con il passato, progetti sconnessi che se risolvono qualche problematica infrastrutturale per qualche sindaco niente hanno a che vedere con quello che poteva rappresentare un nuovo modo di intendere l’azione programmatica turistica nel Vibonese.
Il gregarismo di alcuni comuni in tale progetto si è rilevato di particolare importanza ai fini della creazione di quella sinergia che ha dato particolare autorevolezza al partneriato e quindi al progetto stesso. Questo però non significa perdere quella dignità che noi sindaci cerchiamo di dare ai nostri territori difronte a quel modo “rancido” di concepire l’azione di intervento da parte della politica. Fin quando questo modo di operare sarà dominante nelle ormai rare dinamiche possibili di sviluppo locale poche saranno le possibilità di riscatto di un territorio ormai agonizzante. La gestione disarticolata delle opportunità di sviluppo senza premialità per i concreti progetti unitari ma con una forte propensione a interessi da bottega provincialistica porterà, nell’attuale situazione socio-economica, al completo fallimento di quella che poteva rappresentare una valida occasione di rinascita territoriale.
“La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini, però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli.” (Nietzsche)