REGGIO CALABRIA – Agli amministratori Sogas ed ai Soci chiediamo lumi su oneri di servizio pubblico, utenza dell’hinterland, risorse regionali, attività volativa, sezione doganale aeroportuale.. Larizza (Fit – Cisl) e Serranò (Cisl): “Un Progetto di rilancio dell’ Aeroporto dello Stretto deve tenere nella giusta considerazione le Risorse Umane della Sogas”. Le infrastrutture aeroportuali giocano un ruolo vitale per il presente ed il futuro delle persone e dei territori. In modo particolare per quei contesti come il nostro, da sempre ai margini, non a caso ancora considerati dall’UE in via di sviluppo, tanto da permanere negli anni nel c.d. Obiettivo 1. La parola d’ordine è, dunque, rilanciare, senza se e senza ma, l’importantissima arteria locale, mettendo da parte possibilmente le “casacche”. Segnali positivi ed incoraggianti, peraltro suffragati dai numeri nel 2011 e in questo primissimo scorcio del 2012, giungono in tal senso dalla rinnovata azione di alcuni importantissimi soci del CdA della Sogas: l’Ente Provincia di Reggio Calabria e la Regione Calabria. Il cammino, però, che ci separa dal definitivo decollo dell’arteria passa a nostro modesto avviso, tra le altre cose, da una rapida sintesi su: 1) creazione di un sistema di collegamenti integrati e dinamici, modulati sugli orari dei voli, che coinvolga l’utenza dell’hinterland, allo stato orientata “altrove”; 2) utilizzazione degli oneri di servizio pubblico, circa 4 milioni di euro, solo in parte a quanto pare utilizzati (rotta Reggio Torino e viceversa); 3) ripartizione ed impiego risorse regionali per low cost e charter; 4) ventilato declassamento dogana aeroportuale; 5) autorizzazione da parte dell’Enac sull’operatività dello scalo da h/18 ad h/24; 6) nulla osta da parte dell’ Enac con conseguente eliminazione dei vincoli che oggi rendono molto oneroso per le compagnie il nostro scalo per effetto di una speciale abilitazione obbligatoria per i Piloti. 7) una puntuale riorganizzazione e gestione risorse umane. Su quest’ultimo punto reputiamo quanto mai necessario esplicitare alcuni concetti.
Il capitale umano rappresenta, anche oggi nell’era della globalizzazione, l’asset strategico di qualunque progetto aziendale pubblico o privato e le società che fanno capolino sul mercato o che tentano di rilanciarsi, ritagliandosi quote significative di esso, sanno perfettamente che la voce “personale” è un investimento non un costo, il “quid” in più che può fare la differenza. A scanso di equivoci come Cisl e Fit-Cisl auspichiamo un progetto che si prefigga di migliorare “l’efficienza Organizzativa ad un costo adeguato” , ma non condividiamo che la Sogas continui imperterrita a stigmatizzare i costi del personale in modo eccessivo. Come O.S. abbiamo dato e ribadiamo la disponibilità a ragionare con responsabilità per definire una migliore Organizzazione Aziendale che possa dare maggiore efficienza, riducendo i costi del personale nel pieno rispetto del Contratto Collettivo Nazionale che regola e quantifica le retribuzioni dei dipendenti tutti, secondo le mansioni e le prestazioni realmente rese. Riteniamo comunque che il solo “risparmio possibile” del costo del Personale non sia così cospicuo e quindi tale da incidere significativamente sul pareggio di bilancio della Sogas Ad onor del vero la priorità resta un progetto concreto ed operativo che vada oltre l’unità di intenti tra Provincia e Regione, valorizzi lo scalo Reggino aumentando l’attività volativa di cui c’è un grande bisogno, al fine di rilanciare economicamente e socialmente la nostra provincia; allo stato nell’isolamento totale a causa del taglio dei servizi Treno a lunga percorrenza e delle pessime condizioni delle principali vie di comunicazione Ss 106 e A3 .