L’UFFICIO STAMPA della Regione dà notizia di una missione istituzionale dei Presidenti Scopelliti, Talarico e del consigliere Nucera in Georgia, comunicando degli incontri avvenuti con l’ambasciatore d’Italia a Tbilisi, che ha illustrato lo sviluppo economico della Georgia e le potenzialità nell’avviare contatti tra le imprese georgiane e calabresi ed inoltre della messa in evidenza degli scambi culturali già avviati con l’Italia soprattutto per lo studio della lingua italiana. Dal canto suo il Presidente Scopelliti ha rilevato che “sarà interesse comune approfondire le relazioni confermando la volontà per un primo avvio di scambi culturali e nel campo agroalimentare”. Oltre a ciò si è tenuto un incontro col Ministro della Diaspora Davitaia, sia per ringraziare i nostri rappresentanti della visita e per programmare una ulteriore serie di incontri istituzionali, che per poi porgere l’invito alla partecipazione per le celebrazioni della festa dell’indipendenza della Georgia. Dunque andiamo con ordine. Al di là dell’aspetto più squisitamente diplomatico che potrebbe risultare vagamente comprensibile, ancora poco chiare appaiono le reali motivazioni che hanno spinto in oriente le cariche più importanti della nostra Regione. La Georgia affacciata sul mar Nero, stretta tra Russia, Azerbaijian, Armenia e Turchia, praticamente, dal punto di vista commerciale ed economico dev’esser stata scambiata per la nuova Libia. Grande quanto un quarto d’Italia, una popolazione complessiva di circa 5 milioni di abitanti ( poco meno del Lazio) ed un economia posta al 113° PIL mondiale sembra proprio l’identikit ideale della nazione ottimale con cui intavolare rapporti commerciali (a noi che tanto gioverebbero). Se a questo aggiungiamo che il tessuto industriale è quasi del tutto assente, l’ossatura economica poggia sui servizi, su un sistema agricolo non avanzato e sul turismo che ancora adesso è agli albori del suo potenziale, i dubbi tendono ad aumentare. Una lungimirante ed oculata politica di internazionalizzazione ci dovrebbe suggerire che, in una fase meramente recessiva quale quella che oggi il nostro paese ed ancor di più la nostra regione attraversa, la bussola dovrebbe essere puntata sui mercati emergenti o su quelli a più alto potenziale di sviluppo e crescita registrata (Cina, Turchia, ad esempio), verso i quali tendere per cercare di aumentare l’export delle nostre aziende e dei nostri prodotti “Made in Italy- Made in Calabria” molto ricercati su quei mercati in tema di tipicità. Allora, se la visita dei nostri serve quale visita di cortesia, bene. Se serve a rafforzare gli scambi culturali, anche. Se è stata progettata per irrobustire i contatti diplomatici, chiariamo subito, com’è evidente,che la delegazione calabrese non rappresenta la nazione. E se lo scopo includesse la possibilità d’avvio di scambi commerciali con la nostra Regione, l’abbiamo fatta completamente fuori dal vaso. Ma se poi il vero scopo fosse stato organizzare una gita, forse un po’ troppo, fuori porta ma comunque pensata per risollevare l’animo della delegazione in visita ai luoghi nonché per la partecipazione per le celebrazioni della festa dell’indipendenza della Georgia, giusto per divagare, allora ben fatto. Ma a questo punto sorge un dubbio che dovrebbe aleggiare anche nelle fulgide menti dei nostri: esisteranno mai altri modi (più proficui) per impiegare i soldi dei contribuenti calabresi a loro stesso beneficio? Giuseppe Campisi.
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Quando sarà possibile impiegare (davvero) i soldi dei contribuenti calabresi a loro stesso beneficio?26/05/2012 | Giuseppe Campisi | Edicola di Pinuccio
1 commento
art
28 maggio 2012 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Bene la visita de quo, perchè una gitarella fuori porta fa bene anche a loro. Tuttavia tali personaggi dovrebbero adesso mettere mano al loro già pingue portafoglio per rimborsare all’istituzione, a noi dunque, le spese, che già a monte avrebbero dovuto sostenere in proprio….
Non si comprende il motivo per cui i poveri – in senso letterale – contribuenti calabresi debbano accollarsi anche quest’onere.
Sono tenuti a far sollazzare gli affaticati parlamentari regionali? Dov’è scritto?
I motivi pretestuosi accampati dagli ineffabili soggetti , inoltre, se fanno ridere i polli, fanno anche strappare i capelli ai conterranei.
Poi si grida alla crisi e pedisseque tragedie greche, a cui l’illuminato (!) uomo politico bruzio, novello deux ex machina, intende porre rimedio nel modo ehmm… ‘ bizzarro’ descritto…..
Crisi? E vorremmo ben vedere!!…