CINQUEFRONDI – I fatti risalgono al febbraio del 2013, quando S.S 44 anni, di Cinquefrondi, si era reso responsabile del reato di violenza sessuale ai danni della madre e di maltrattamenti. A seguito della denuncia del genitore il figlio convivente era stato tratto in arresto, quindi, su richiesta del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Palmi, veniva disposta l’esecuzione per dare seguito all’esame della persona offesa e di seguito veniva poi notificato decreto di giudizio immediato. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Domenico Bellocco, chiedeva poi la definizione del giudizio con rito abbreviato condizionato ad una perizia psichiatrica, ritenuto che il proprio assistito da tempo pativa problemi di alcolismo cronico.
Innanzi al Gup del Tribunale di Palmi Accurso, del pubblico ministero Dolce, e dell’avvocato Bellocco, veniva acquisita la relazione del consulente medico che concludeva per un vizio dell’imputato discendente dalla scemata capacità di intendere e volere al momento della commissione della violenza sessuale ai danni della madre. Il giudice, pertanto, preso atto dello strumento istruttorio richiesto dalla difesa, ritenuta la prevalenza degli effetti del vizio sulle contestate aggravanti, ha condannato S.S. alla pena di anni tre di reclusione. Il difensore presenterà istanza di scarcerazione per consentire il collocamento in comunità di recupero del proprio assistito.