REGGIO CALABRIA – Dalle ore 9 del 3 novembre alle ore 12 del 4 novembre si è svolto il referendum a scrutinio segreto fra i lavoratori di Ferrovie della Calabria per la validazione dell’ipotesi d’accordo siglata il 26 ottobre scorso fra le Organizzazioni Sindacali regionali, l’Azienda e la Regione Calabria. Il risultato è andato oltre le previsioni: aventi diritto al voto 900, votanti 729, favorevoli 649 (89,02%) , contrari 69 (9,46%), bianche e nulle 11 (1,50%). Una grande partecipazione democratica e un grande risultato che conferma e rafforza il consenso del Sindacato fra i lavoratori rispetto ad una vertenza lunga, difficile e complessa. E’ giusto ricordare la proposta originaria di Azienda e Ministero dei Trasporti, cioè la cessione dei servizi automobilistici che avrebbe ridotto la funzione generale di mobilità della più grande azienda pubblica calabrese ed avrebbe marginalizzato il ruolo di FdC nei futuri processi di riorganizzazione del trasporto pubblico locale regionale. A quella proposta il Sindacato unitariamente ha espresso ferma contrarietà dichiarando 3 scioperi nei mesi di luglio ed agosto e sostenendo le iniziative spontanee di mobilitazione dei dipendenti di FdC che portarono Azienda e Ministero il 7 settembre scorso a sospendere gli effetti della cessione e dello spacchettamento aziendale previsto dalla delibera del Consiglio di Amministrazione. Dopo quella data, una serie di incontri tecnici fra Sindacati, Azienda e Regione ha approfondito la situazione finanziaria di FdC assumendo precisi impegni che si sono concretizzati nell’accordo sottoscritto il 26 ottobre. Appare chiaro quanto difficile sia ancora la situazione per una Azienda che ha un indebitamento molto alto e i 20 milioni della Regione, oltre ai 9 del Ministero, pur importanti, appaiono ancora insufficienti per garantire certezza e futuro. Ma è già un passo in avanti attraverso il quale l’Azienda, soprattutto il management, assieme alla Regione ed al Ministero, deve adesso dimostrare oculatezza e capacità di rispondere alle esigenze di stabilità. I lavoratori, e le loro Organizzazioni, hanno dimostrato di essere responsabili e seri, costruendo una proposta che, anche attraverso il loro concreto contributo, può rafforzare la missione produttiva di Ferrovie della Calabria. Dopo il voto dei lavoratori adesso occorre concretizzare le cose decise con l’accordo. Infatti,in sintesi, l’accordo si basa sul mantenimento dell’unicità aziendale, pregiudiziale rivendicazione sindacale; sul mutuo di 20 milioni della Regione e sui 9 milioni, ancora però insufficienti, decisi fino adesso dal Ministero; sulla trascrizione degli immobili al Demanio ed al patrimonio regionale con conseguente alienazione dei beni dismessi; sugli 8 milioni di euro della Regione per l’infrastruttura; sull’impegno della Regione per l’ affidamento delle due metropolitane di Cosenza e Catanzaro a Ferrovie della Calabria; su progetti, con fondi europei, per le tratte ferroviarie attualmente sospese, in primo luogo le ferrovie taurensi; oltre, ovviamente, al mantenimento degli attuali livelli occupazionali. Tutto ciò, lo ripetiamo, è servito a salvare l’Azienda ma la partita del futuro è tutta ancora da giocare. I tagli previsti dal Governo sul trasporto pubblico locale impongono un processo di riorganizzazione non più rinviabile e la proposta di costituzione dell’Azienda unica regionale per il Tpl, alla stregua di altre Regioni italiane, è l’unica via per garantire stabilità occupazionale e servizi pubblici efficienti ai cittadini calabresi. Per questo, e dopo l’accordo su Ferrovie della Calabria, l’impegno prioritario della Filt-Cgil Regionale sarà orientato in questa direzione, a cominciare dall’iniziativa programmata a Cosenza per il prossimo 16 novembre e che sarà conclusa dal segretario generale della Filt-Cgil nazionale, Franco Nasso.