CINQUEFRONDI – Il gruppo consiliare Rinascita per Cinquefrondi condivide pienamente l’operato del consigliere provinciale del Prc Giuseppe Longo che denuncia l’incredibile condizione in cui viene mantenuta la Comunità montana di Cinquefrondi ed il dramma che stanno vivendo i dipendenti che devono ricevere ben undici mensilità arretrate. Il consiglio comunale di Cinquefrondi come quello di Cittanova, elegge 3 rappresentanti a testa a far parte del consiglio della Comunità montana ed uno a testa lo eleggono i comuni di Giffone, San Pietro di Caridà, Galatro e San Giorgio Morgeto per un totale di 6 comuni e 10 componenti. Il consiglio della Comunità montana, allo stato è nel pieno delle funzioni politiche ed istituzionali per operare eppure sembra non esistere. Il governo Berlusconi a partire dal 2010, non potendole chiudere taglia completamente i trasferimenti e passa la palla alle regioni.
La regione Calabria tentenna ormai da anni, chiusura si chiusura no e intanto fa mancare i finanziamenti per il pagamento degli stipendi al personale. I comuni, consapevoli dello stallo generale non solo restano colpevolmente silenziosi ed in attesa, ma addirittura fanno mancare persino l’unica entrata certa che è rappresentata dalle quote associative, che seppur minime, certamente consentirebbero il pagamento delle spese essenziali per il funzionamento dell’ente. In questa situazione come si fa a non condividere quanto ha sostenuto il nostro consigliere provinciale Giuseppe Longo, il quale richiama i sindaci ed in modo particolare il sindaco di Cinquefrondi Marco Cascarano sul fatto che, nella clamorosa occasione della venuta del presidente Scopelliti a Cinquefrondi, si è persa l’occasione di portare all’attenzione con forza questa drammatica situazione.
Perché da parte della maggioranza al comune di Cinquefrondi ci si è subito preoccupati di fare un comunicato per difendere, poi non si capisce da chi, il proprio rappresentante Angelo Macedonio che in seno alla Comunità montana ricopre la carica di vice presidente? Forse per non doversi giustificare di averlo lasciato solo? Ed infine, data l’attuale situazione, deve rimanere solo una provocazione quella del consigliere provinciale di valutare l’opportunità di ritirare i propri rappresentanti dalla Comunità montana? E’ per dare risposte a queste e ad altre domande che il gruppo consiliare Rinascita per Cinquefrondi, fortemente solidale con il personale dipendente, chiederà che la questione venga affrontata nel consiglio comunale di Cinquefrondi con la richiesta di un punto specifico all’ordine del giorno del primo consiglio comunale utile.