REGGIO CALABRIA – La Polizia di Stato ha messo a segno un ulteriore attacco ai patrimoni illecitamente acquisiti da parte di soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta. È stata, infatti, data esecuzione a un provvedimento di confisca dal Tribunale – Sezione Misure di prevenzione di Reggio Calabria, su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, effettuata sulla scorta dell’attività d’indagine della locale Squadra Mobile e dei conseguenti accertamenti di natura patrimoniale. L’attività di spoliazione ha interessato numerosi beni riconducibili a Gramuglia Matteo cl. ‘53 e al figlio Vincenzo cl.’ 79, tratti in arresto in data 08/06/2010 in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, dal GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria, nell’ambito dell’operazione denominata “Cosa mia”, che ha coinvolto, tra gli altri, i maggiori esponenti delle ‘ndrine dei “Gallico-Morgante-Sgrò-Sciglitano” di Palmi e quelle contrapposte dei “Bruzzise-Parrello”, operanti nella Frazione di Barritteri di Seminara, accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di tipo mafioso, finalizzata al controllo e alla gestione degli appalti pubblici relativi ai lavori di ammodernamento del V macrolotto dell’autostrada A3, nel tratto compreso tra gli svincoli di Gioia Tauro e Scilla.